La battaglia dello streaming entra nel vivo, soprattutto sulle piattaforme mobile. Gli occhi sono tutti puntati su Apple e, naturalmente, sulla nuova era di Beats Music dopo l’acquisizione dello scorso anno. Un nuovo report, pubblicato da The Information, anticipa come il servizio targato mela morsicata abbia le carte in regola per ferire il leader di settore Spotify, almeno in ambito mobile. Cosa accadrà?
Spotify non ha al momento rivali sul fronte della musica in streaming, nonostante l’apparizione di nuovi servizi concorrenti, tra cui appunto Beats Music e TIDAL di Jay-Z. Eppure questa posizione dominante potrebbe non mantenersi a lungo, in particolare sul mobile. Sembra, infatti, che già ora Apple abbia le carte in regola per dominare i dispositivi da taschino sull’ascolto di musica in streaming.
L’ipotesi arriva dall’analisi dei dati d’utilizzo, che dimostrano come negli Stati Uniti il ricorso a Spotify sui dispositivi da taschino sia largamente ad appannaggio di iOS. L’11% degli utenti di iPhone, iPad e iPod Touch, infatti, ricorre settimanalmente allo streaming dell’azienda svedese, contro il 7% dei prodotti equivalenti Android. Qualora Apple decidesse di integrare Beats Music a livello di sistema operativo, come da insistenti voci delle ultime settimane, gran parte dell’ammontare di utenti iOS – oggi un valore aggiunto per Spotify – potrebbe essere riassorbito dalla mela. Non è però tutto, perché iOS non è solo il sistema operativo più gettonato per l’ascolto di musica in movimento, ma anche quello della più costante crescita: perderlo significherebbe una sconfitta per qualsiasi piattaforma di streaming.
Pur non essendo l’environment digitale più diffuso al mondo, dove Android mantiene salda la sua leadership, la disparità sull’utilizzo di Spotify potrebbe derivare dal target tipico dei due universi. Così come sottolinea la pubblicazione, gli utenti iOS sarebbero mediamente più benestanti, quindi in grado di spendere un maggiore quantitativo di denaro per un abbonamento mensile ai servizi di streaming. Su Android, invece, sembra che sia la varietà ad attirare i consumatori: anziché scegliere una sottoscrizione singola al mese, gli utenti salterebbero da una piattaforma all’altra, prediligendo l’ascolto gratuito o suddividendo la spesa fra più realtà, come Amazon Music, iHeartRadio e Pandora.
Al momento i rischi per Spotify appaiono abbastanza ridotti, anche poiché Beats Music non ha ancora un bacino di utenti sufficiente per competere con il leader di settore. L’integrazione di default su tutti gli iDevice, tuttavia, potrebbe garantire quella spinta finale per il sorpasso. Per comprendere se la realtà ricalcherà davvero queste previsioni, però, bisognerà attendere dopo l’estate: sembra che il nuovo Beats non sarà pronto per la WWDC di giugno, bensì per il successivo autunno.