Bell, noto ISP canadese, ha aperto nel Web un video store allo scopo di incrementare i propri guadagni, ma nel contempo ha nuovamente iniziato a filtrare il traffico dati generato dal circuito BitTorrent perché la banda a disposizione del provider non sarebbe sufficiente per sopportare un traffico così pesante.
È opportuno osservare che il neo servizio video proposto da Bell impegna una quantità di banda molto rilevante, ma pare che l’ISP guadagni bene (cira 4.99 dollari per un film venduto e 1.99 per un film in affitto) e voglia favorire lo store.
Nello stesso tempo, Bell, oltre a filtrare la rete BitTorrent intende arrecare dei danni anche ai servizi video offerti da Vuze Azureus.
In tal modo si attua un sistema di concorrenza sleale perché a monte si eliminano i possibili concorrenti di un mercato caratterizzato da molte cifre a 9 zeri.
È lecito domandarsi se i clienti dell’operatore Bell siano soddisfatti di pagare un abbonamento per la banda larga ma costretti a fruire solamente del nuovo video store offerto dal proprio Provider.