Cubo, il set-top box di Telecom Italia destinato a unire in un unico dispositivo le principali funzionalità per l’intrattenimento domestico, sarà presentato nel corso del prossimo mercoledì. La conferma è giunta da Franco Bernabè, amministratore delegato del colosso delle telecomunicazioni, ospite nella giornata di ieri della trasmissione In Mezz’Ora di Lucia Annunziata su RaiTre. Le dichiarazioni dell’AD danno maggiore consistenza alle indiscrezioni circolate online la scorsa settimana sull’imminente arrivo del nuovo media center targato Telecom Italia.
«Noi presenteremo questa settimana, e forse lo posso dire qui da lei come anticipazione, una innovazione molto importante. Un oggetto che presenteremo, prima di tutto, alla comunità di Internet dalla quale vogliamo dei ritorni e quindi non sarà un oggetto di commercializzazione di massa. È un oggetto che noi chiamiamo Cubo e che avrà l’obiettivo di trasformare il modo in cui vediamo la televisione. […] Sarà un modo nuovo che consentirà di unire una specie di decoder unico con un modo diverso di fruire la televisione, con servizi innovativi» ha dichiarato Bernabè nel corso dell’intervista televisiva, senza fornire ulteriori dettagli tecnici e sul piano dei contenuti per la nuova iniziativa di Telecom Italia.
Stando alle indiscrezioni circolate durante la scorsa settimana, il nuovo Cubo dovrebbe fare affidamento su un hard disk interno da circa 500 GB, utile per memorizzare i dati dei video on demand (VoD), delle trasmissioni TV via Internet e del digitale terrestre comprese le funzionalità interattive offerte dalla piattaforma digitale (iDTT). Una soluzione concepita per riunire in un unico dispositivo le principali risorse a oggi disponibili nel crescente comparto dell’intrattenimento domestico.
Incalzato dalle domande di Lucia Annunziata, Bernabè ha negato un diretto interesse da parte di Telecom nella produzione di nuovi contenuti televisivi. Cubo sarà utilizzato per veicolare le risorse e i prodotti realizzati dai broadcaster tradizionali, dalle major e dai produttori di contenuti online, ma non implicherà un maggiore impegno da parte della società di telecomunicazioni in ambito televisivo.
L’amministratore delegato non ha affrontato direttamente lo spinoso caso La7, emittente di proprietà Telecom Italia dal futuro incerto, ma ha sottolineato l’importanza di alcune nuove sperimentazioni intorno al network televisivo come il recente lancio della nuova versione del portale La7.tv: «Con La7 abbiamo una collaborazione e, se si vede il modo in cui è gestito il sito La7.tv si nota che dà il senso di una forte capacità di innovazione. Per noi la televisione non è la concorrenza a delle portaerei come la Rai, Mediaset o Sky, ma è un modo per sperimentare una forma nuova di fare televisione».
Durante l’intervista televisiva, Bernabè ha poi riconfermato la posizione di Telecom Italia in merito alla delicata questione della banda larga, tema al centro di un acceso confronto con il Governo. L’amministratore delegato ha sottolineato come la strada dello scorporo della rete dalla società sia una via poco praticabile, al momento non seguita dai principali paesi europei e rischiosa sul fronte dell’occupazione. Bernabè ha inoltre ribadito l’importanza degli investimenti pubblici per la realizzazione della nuova infrastruttura a banda larga, un’operazione che richiede spese consistenti nel breve periodo per ottenere ritorni solamente nel medio/lungo termine e dunque poco praticabile da una società che deve rispondere ai propri azionisti su base trimestrale.