Torniamo ancora a parlare dei mancati finanziamenti alla banda larga italiana e del terremoto politico che ne è seguito.
Come promesso stiamo seguendo da vicino l’evolversi della vicenda e oggi proponiamo una nuova puntata di questa “telenovela” che sembra aver sempre più protagonisti ma mai una conclusione.
Anzi, in un certo senso possiamo dire che la situazione si sta sempre più ingarbugliando perché i nuovi protagonisti assumono tutti posizioni contrastanti tra loro, tanto che non si riesce a capire che direzione dovrà mai prendere il settore IT del nostro Paese.
Franco Bernabè, amministratore delegato Telecom Italia, in una recente intervista al quotidiano Libero, ripresa anche da Webnews, ha dichiarato come la la rete in fibra Italiana sia di assoluta eccellenza rispetto ai partner Europei, avendo Telecom investito 18 miliardi di euro per ammodernarla e che dunque non c’è necessità di realizzarne una nuova.
I guasti sono calati e l’efficienza è aumentata e nei prossimi anni verranno spesi da Telecom altri 6 miliardi di euro per potenziare ulteriormente la rete.
Per Bernabè il vero problema della banda larga italiana non è nelle infrastrutture, ma nell’offerta non al passo con i tempi e nella scarsità dell’alfabetizzazione informatica.
Per l’amministratore delegato di Telecom quindi, gli 800 milioni di fondi, attualmente bloccati, devono essere destinati a realizzare solo le infrastrutture atte a superare il digital divide. Attualmente queste zone, non sono economicamente appetibili per le aziende, e dunque è normale che i lavori di copertura vengano fatti con fondi pubblici.
Di parere quasi opposto invece il Ministro Scajola, che dal quotidiano La Stampa ribadisce come gli investimenti sulla banda larga arriveranno per fine anno e saranno il motore per la crescita dell’Italia per il riammodernamento della pubblica amministrazione.
Serviranno 1,4 miliardi di euro per abbattere il digital divide e garantire a tutti la vera banda larga e questo si potrà fare realizzando nuove reti in fibra e nuove reti con tecnologia wireless.
Questo permetterà anche di superare i limiti dei doppini di rame attualmente obsoleti.
Insomma dichiarazioni divergenti, ma a noi interessa solo il finale di questa telenovela, un finale possibilmente positivo vista la situazione precaria del settore IT italiano.