In un ironico gioco di parole ora è possibile dirlo: Napster ha trovato il proprio miglior acquirente. Dopo anni di limbo e speranze, qualche mese di incomprensioni ed alcune settimane di lotte intestine, il gruppo si è infatti risolto a cedere definitivamente la proprietà passando da Roxio a Best Buy.
Ai tempi del Napster che tutti ricordano, il brand creato da Shawn Fanning era sinonimo di P2P e di musica libera (solo in seguito anche “illegale”, quando il fenomeno impose una nuova presa di coscienza su quel che andava succedendo sul mercato). Poi venne Roxio, e trasformò Napster in uno dei rivali di iTunes. Napster non è mai riuscito però a essere “il” rivale, rimanendo pressoché nell’anonimato e sviluppando la propria scalata sul mercato grazie alla differenziazione proposta nell’offerta: l’abbonamento invece della vendita dei brani singoli. I conti, però, non tornavano mai e sebbene il parco clienti aumentasse il bilancio non ha mai trovato la via del successo definitivo.
Nelle scorse settimane (per la seconda volta nel giro di pochi mesi) il gruppo ha comunicato l’assunzione di un intermediario che potesse fare da advisor alla ricerca di possibili compratori. Contemporaneamente una lotta interna ha messo in bilico il board, con alcuni azionisti pronti alla ribellione se non si fosse fatto qualcosa immediatamente per risollevare il valore delle azioni. In una mossa improvvisa ecco ora la comunicazione ufficiale: Best Buy rileva Napster per 121 milioni di dollari, ovvero 2.65 dollari per azione (il doppio rispetto all’ultima chiusura a 1.36 dollari). 54 milioni di dollari sono previsti in soluzione immediata, la parte rimanente andrà invece in investimenti di breve periodo nel gruppo rilevato.
Sebbene Best Buy ancora non spieghi nei dettagli ciò che intende andare a costruire su Napster, è evidente l’idea di usare il noto brand come punto di partenza per costruire l’ennesimo market di contenuti digitali da distribuire alla propria clientela. Non solo: per Best Buy l’acquisizione è importante anche nell’ottica dei 700 mila abbonati che il servizio porta in dote, importante base sul quale il gruppo entrante potrà lavorare per costruire la propria rinnovata offerta. Infine: Dave Morrish, responsabile Best Buy, chiarisce come l’asset Napster sia cruciale anche in relazione ai rapporti con le case discografiche e con il mondo dei contenuti digitali in generale, il che andrà quindi a consolidare il già ampio portfolio Best Buy nel settore.
Nell’immediato, comunque, non vi sarà alcuna novità di rilievo: i 140 dipendenti Napster rimarranno al loro posto nella sede di Los Angeles e l’offerta attuale del servizio non subirà modifiche. L’acquisizione verrà portata a termine in denaro cash e il board Napster ha già deliberato l’approvazione all’unanimità per procedere solertemente verso la conclusione delle operazioni (il passaggio di mano ufficiale è previsto entro la fine del 2008). Comincia la terza vita di Napster.