Sul Wall Street Journal una voce si fa grossa ed inizia ad inveire contro lo spam. È la voce di Bill Gates, asso della Microsoft, che in un torpiloquio a metà tra il promozionale ed il socialmente utile ha tracciato le linee guida per un possibile intervento in difesa di aziende e consumatori della Rete.
Secondo Bill Gates gli sforzi di filtraggio delle mail fatti dalla sua Microsoft e da altre aziende altro non sono se non un palliativo ben lontano da una soluzione finale. Urge, quindi, un intervento istituzionale.
I rischi sono quelli di un “buco nero” nell’economia mondiale, di una eccessiva esposizione dei bambini a rischi di vario tipo, di una continua ed irrefrenabile invasione di worm e virus di ogni tipo. Un filtraggio è utile, dunque, quanto un intervento più radicale.
Secondo Gates, però, l’intervento non deve essere punitivo quanto costruttivo: non punire chi usa lo spam come mezzo pubblicitario, quanto certificare chi invia mail al fine di avere una categoria di persone autorizzate per controllare a monte il problema.