Il rapporto fra Steve Jobs e Bill Gates è apparso alla stampa sempre molto conflittuale ma, nonostante la concorrenza fra Apple e Microsoft, pare che fra i due vi fosse della stima reciproca. Così, dopo l’accorato ricordo in video di qualche giorno fa, l’ex leader di Redmond si lancia in nuove testimonianze sull’iCEO.
In un’intervista per il The Telegraph, Gates svela come i rapporti fra i due fossero meno tesi negli ultimi anni, grazie a una maggiore consapevolezza dei loro rispettivi ruoli. E pare che l’inventore di Windows, venuto a conoscenza delle preoccupanti condizioni di salute del fondatore di Apple, abbia scritto una lettera di riconoscimento a Jobs pochi giorni prima della sua scomparsa.
«Ho detto a Steve che si sarebbe dovuto sentire grande per quello che ha fatto e per l’azienda che ha creato. Gli ho parlato dei suoi figli, che ho potuto conoscere. Non dovevamo far pace, non siamo stati in guerra. Abbiamo creato prodotti fantastici e la competizione è sempre stata un fatto positivo. Non c’era necessità di perdono».
Un rispetto reciproco, forse poco trapelato sui media, che parrebbe essere confermato anche da Laurene Powell, la moglie di Jobs. Pare che Laurene, infatti, abbia chiamato Gates all’indomani della pubblicazione della biografia di Walter Isaacson, per sottolineare come la rivalità accesa riportata nel libro non rispecchiasse, in realtà, la relazione fra i due guru dell’informatica.
Certo, fra i due non è nemmeno stato un rapporto di piena fratellanza, perché la competizione ha portato a punzecchiamenti reciproci. E, forse con il senno di poi, è Gates stesso ad ammettere come l’iCEO sia stato un vero e proprio genio:
«Steve è stato un incredibile genio nel suo campo. […] Ha speso molto tempo nel competere con me. Ci sono state molte occasioni in cui Steve ha riferito opinioni critiche nei miei confronti. Se si prendono gli esempi più aspri, se ne ricava una bella litania».