Non ha più in mano le redini del gruppo, ma rimane sempre e comunque un osservatore interessato: Bill Gates, a un anno di distanza dalla sua dipartita dall’impegno full-time in Microsoft, torna a parlare del gruppo che ha fondato. Tutto ciò in un momento molto particolare, poiché a distanza di pochi giorni dall’annuncio di Google Chrome OS e a distanza di poche ore dalla presentazione di Office 2010 e di Azure.
A proposito di Google Chrome OS Bill Gates è chiaro: «ci sono molte, molte forme di sistemi operativi Linux impacchettati in modi diversi ed avviati in modi differenti. In un certo qual modo mi stupisco che la gente pensi ci sia qualcosa di nuovo. Voglio dire, hai Android che gira su un netbook. E c’è un browser sopra». Gates, in particolare, appare stizzito dall’annuncio anticipato di Google, evidentemente improntato a rubare la scena al palcoscenico rivale: «Quando Google fa qualunque cosa, più sono vaghi e più sono interessanti». E viene così smontata l’idea di Chrome come di un rivale in grado di ostacolare la strada di Redmond: Gates contesta la definizione stessa di “browser”, considerandola abusata da Google al fine di fomentare l’idea di aver partorito una rivoluzione.
Poche ore prima Steve Ballmer aveva sorriso di Chrome con una battuta: «Chi sa cosa sia questa cosa?», ancora una volta punzecchiando il vago annuncio di Mountain View. Dopodiché lo stesso CEO Microsoft ha smontato i cardini dell’idea Google bocciando il parallelismo Android/Chrome e spiegando che il proprio gruppo è concentrato sui nuovi sviluppi di Windows e Office, piuttosto che nelle ipotesi provenienti dalla concorrenza.
Andando oltre, Bill Gates ha parlato del fascino che il progetto Natal può portare nel mondo Microsoft, e non solo nel contesto Xbox. Secondo Gates, infatti, Natal offrirà sì un’esperienza più naturale e diretta di gaming (Gates ci tiene a precisare che si tratta di qualcosa di profondamente differente rispetto a Wii), ma il tutto potrebbe un giorno arrivare anche su Windows permettendo una interazione differente con l’interfaccia. L’occhio di Natal, insomma, potrebbe anche favorire l’interazione con musica e video, facendo fede alla vocazione all’intrattenimento inseguita da Microsoft. Ma si potrebbe anche ambire a qualcosa di più: «Perchè non dovrebbe essere anche nei ambienti di lavoro?».