Bing cresce. Ancora la partnership tra Microsoft e Yahoo non è formalizzata (manca l’approvazione delle autorità antitrust, dopodiché il tutto prenderà il via nei primi mesi del 2010), ma il motore di ricerca sviluppato a Redmond continua una crescita importante preparando il terreno al momento in cui l’algoritmo approderà anche sulle pagine del motore rivale.
Il primo traino è stato promozionale: Microsoft ha messo in campo un budget importante per imporre il proprio sistema e le prime risultanze sono state importanti. Il secondo traino è stato l’annuncio relativo al matrimonio tra Microsoft e Yahoo: Bing è stato conosciuto da molti solo in questa circostanza, portando così nuova linfa al motore. Il risultato dell’ultimo mese è stato quindi importante, perchè confermare la crescita significa radicare meglio la quota di mercato del motore e proporre il servizio Microsoft in una migliore posizione nell’antagonismo con Google.
Nell’ultimo mese Bing è passato negli Stati Uniti dall’8.23% al 9.41%: +1.2% in appena quattro settimane. Per la prima volta, però, la percentuale non è stata sottratta a Yahoo, il che ha doppio valore. Yahoo passa infatti dall’11.04% al 10.95% (-0.09%), mentre Google scende dal 78.48% al 77.54% (-0.94%). Il valore combinato dell’annunciato Microhoo, insomma, è oggi a quota 20.36%, un punto percentuale circa meglio rispetto al mese precedente.
Google mantiene fermamente il controllo sul mercato internazionale della ricerca online, ma il confronto statunitense ha un motivo d’essere specifico: solo negli USA, infatti, Bing è effettivamente attivo sulle pagine Microsoft. Così non è per il Bing italiano, ad esempio, ove il modulo di ricerca funziona ancora sui vecchi algoritmi di Live Search.
Il processo che porterà ad un mercato basato su due attori principali (Bing e Google) è già iniziato prima ancora che Microsoft e Yahoo annunciassero l’accordo che li porterà a collaborare su ricerca e advertising. Sull’andamento delle quote di mercato nel tempo si baserà gran parte del giudizio relativo alla stretta di mano tra Carol Bartz e Steve Ballmer.