A circa nove mesi dal suo lancio, avvenuto nella scorsa primavera, Bing sta guadagnando sempre più consensi nel settore dei motori di ricerca. A riportarlo è uno studio condotto da Nielsen, che ha visto il servizio di Microsoft passare, negli Stati Uniti, dal 10,9% delle ricerche totali nel mese di gennaio al 12,5% di febbraio, mentre nello stesso periodo Yahoo è sceso dal 14,5% al 14,1% e Google, ancora irraggiungibile, dal 66,3% al 65,2%.
Che sia giunto per l’azienda di Redmond il momento di raccogliere i frutti degli importanti investimenti messi in campo nel corso degli ultimi anni?
Difficilmente a breve si potrà assistere a sostanziali cambiamenti. I tre principali protagonisti delle ricerche online sembrano destinati a rimanere invariati, senza clamorose new entry. Il fatto che oltre una ricerca su dieci negli USA venga oggi effettuata con Bing, a meno di un anno dal suo debutto, lascia però invece intravedere buone prospettive per la sua crescita, a danno dei due diretti concorrenti.
Il monitoraggio dell’attività relativa ai motori di ricerca resta comunque una pratica estremamente complessa e i risultati che ne scaturiscono non sono certo esenti da critiche. La scorsa settimana, per esempio, comScore ha pubblicato un report simile, sempre relativo al mese di febbraio, il quale vedeva però sia Google che Bing guadagnare qualche decimo di punto percentuale, al contrario di Yahoo, in leggera contrazione.
L’unica cosa certa è che Microsoft sembra intenzionata a puntare sempre più sulla sua nuova creatura, attraverso l’affinamento dell’algoritmo di ricerca, massicce campagne pubblicitarie e partnership di rilievo, come quella che vedrà i siti della nostra Pubblica Amministrazione occupare un posto di rilievo sulle sue pagine.