Problema rientrato, Bing è tornato nuovamente accessibile in Cina. Nella giornata di ieri era emersa la notizia che il motore di ricerca di Microsoft non era più utilizzabile da tutti coloro che abitano in Cina. Immediatamente si era pensato ad una nuova azione di censura del Governo locale. Un’ipotesi che il Financial Times aveva ufficiosamente confermato citando alcune fonti anonime.
In realtà non è successo nulla di tutto questo. Bing, infatti, ha sofferto solamente di alcuni problemi tecnici che impedivano ai cittadini cinesi di poterlo utilizzare. Problemi che adesso sono stati risolti permettendo al motore di ricerca di tornare raggiungibile ed utilizzabile pienamente dai cinesi. Effettivamente, l’ipotesi di censura di Bing aveva fatto storcere il naso a molti osservatori esterni. Microsoft, infatti, ha lavorato a stretto contatto con le autorità cinesi per rendere Bing compatibile con le policy locali. Pareva quindi molto strano che il Governo avesse deciso di censurarlo visto il grande lavoro portato avanti dal gigante del software per accontentare tutte le richieste delle autorità locali.
Problema rientrato, dunque, ma quanto successo ha evidenziato come il controllo della censura su Internet in Cina sia un problema molto serio. Il problema di Bing ha in poche ore riacceso le polemiche sul comportamento del Governo nel voler controllare le informazioni che circolano su Internet.
In particolare, sotto la guida del presidente Xi Jinping, la Cina è diventata più severa con il suo controllo su Internet.
La censura cinese, infatti, ha già operato molte volte in passato contro i servizi occidentali che non hanno voluto adattarsi alle richieste del Governo. Twitch, per esempio, è stata messa al bando lo scorso settembre, mentre Facebook, Instagram e Twitter sono stati bannati dal Paese da anni.