Come andrà a finire non è dato a sapersi, ma i primi passi di Bing sono stati con tutta evidenza compiuti nella giusta direzione. Il mercato statunitense, l’unico nel quale è possibile misurare realmente l’impatto di Bing sull’utenza, sembra infatti premiare il nuovo motore di ricerca messo a punto da Microsoft, trovando ogni settimana nuove conferme che misurano con i numeri l’apprezzamento espresso dalle query formulate. Il tutto, ed è questa la chiave di volta, ai danni anche di Google.
Bing è un motore nuovo, che vive di entusiasmo e di una imponente campagna pubblicitaria. I risultati però stanno arrivando. Nell’ultimo mese, infatti, Google ha visto scendere la propria penetrazione dal 78.72% al 78.48% mentre Bing è cresciuto dal 7.8% dell’ultimo Live Search all’8.23% del nuovo motore. Yahoo, con il suo costante 11%, galleggia in seconda posizione in attesa di capire quale sarà il suo futuro e quello degli interminabili rapporti intessuti tra Steve Ballmer e Carol Bartz.
I nuovi dati sono quelli forniti dalle ricerche StatCounter basati sull’analisi di 4 miliardi di pagine al mese tramite alcuni siti web di riferimento. I numeri sono sostanzialmente in linea con i rilevamenti di altri gruppi attivi nel monitoraggio dei motori di ricerca, il che avvalora la sensazione per cui Bing abbia colto nel segno. Va ricordato come i dati internazionali siano poco utili poiché Bing è stato autenticamente lanciato solo negli USA. In Italia, ad esempio, Bing altro non è se non il vecchio Live Search con un logo nuovo e dotato di tag “Beta”.
Quel che per Google altro non è se non un piccolo solletico, per Microsoft è un risultato degno di essere festeggiato. WebProNews fa notare infatti che, se Google perde qualcosa come lo 0.5%, Microsoft in termini relativi ha visto aumentata la propria porzione di mercato di ben il 14% in un solo mese. E per l’estate nuove idee sono già pronte: un contest verrà avviato tramite una applicazione di Facebook per condividere le immagini che Bing potrà in seguito adottare per offrire una veste “user generated” al proprio motore.
Trattasi di un momento strategico per il lancio di Bing, e poter raccogliere risultati immediati non può che consolidare la posizione di uno Steve Ballmer deciso ad investire molto nel settore nei prossimi anni. Con Yahoo alla porta e Google alla finestra, Microsoft ha obiettivi ambiziosi da raggiungere. Ma sarà una maratona che vivrà di grafici settimanali e di una politica dei piccoli passi, nei quali vincerà chi saprà guardare al lungo periodo. Come Google ha dimostrato in passato, peraltro.