Bitcoin in rosso: continuano gli “scossoni” ma il mercato tiene

Il mercato delle criptovalute va avanti ad alti e bassi, con Bitcoin in calo.
Bitcoin in rosso: continuano gli “scossoni” ma il mercato tiene
Il mercato delle criptovalute va avanti ad alti e bassi, con Bitcoin in calo.

Dopo il crollo verticale di venerdì sera, il mercato crypto continua a soffrire di alti e bassi, con Bitcoin che si muove in un range compreso tra i $60.000 e i $65.000.

Il disastro avvenuto nel week-end non è però stato un evento isolato. BTC ha avuto altri due scossoni che lo hanno portato a ritestare quota 60.000, fortunatamente con esito positivo.

L’ultimo è avvenuto proprio questa mattina, e ha lasciato Bitcoin a 62-63mila dollari, in attesa di decidere quale sarà la prossima direzione.

Altcoin in forte sofferenza

Il crollo di Bitcoin è però poca cosa se confrontato con quello delle altcoin. Secondo i dati di Coinglass, quasi tutte le maggiori crypto come Solana, XRP, Dogecoin, Toncoin, Cardano e Avalanche hanno perso tra il 10 e il 16% in appena 24 ore.

La maggior parte delle criptovalute sono in calo di almeno il 25% rispetto ai massimi recenti e alcune, come Arbitrum e Bonk, sono scese di oltre il 50%.

Situazione dunque piuttosto complicata ma anche interessante per chi volesse rischiare in attesa del prossimo halving, ormai alle porte.

Non mancano infatti occasioni d’acquisto interessanti, con alcuni token che solo un mese fa sembravano inavvicinabili per il prezzo elevato, e che ora possono essere acquistati in saldo.

Bull Run o Bear Market?

La domanda che attanaglia gli investitori dopo il brusco risveglio di venerdì è una sola: siamo in piena Bull Run o sta arrivando il Bear Market?

In realtà siamo in piena corsa, anche perché i massimi di Bitcoin che fanno da traino a tutto il settore, di solito arrivano dopo l’halving.

Quest’anno però abbiamo avuto il nuovo ATH in anticipo, probabilmente a causa degli ETF Spot su Bitcoin, ed ora è tutto più difficile da prevedere.

Ma è indubbio che siamo in pieno Bull market, anche se i venti di guerra soffiano un vento contrario difficile da controllare.

Al momento la situazione è incandescente; l’evento di halving è spesso foriero di turbolenze, che vanno a sommarsi alle preoccupazioni belliche.

La guerra si alimenta con le crypto?

Tra l’altro alcuni quotidiani hanno diffuso la notizia, peraltro da confermare, che dietro alla caduta delle crypto ci sia lo stesso Iran, capace di controllare il mercato grazie ai suoi ingenti investimenti in BTC, anche sotto forma di mining.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Tempo, i criminali informatici avrebbero venduto enormi quantità di BTC prima dell’attacco per far scendere il prezzo da 67 a 62mila dollari, e contemporaneamente avrebbero “scommesso” sulla caduta di BTC, guadagnando anche da questa operazione.

Insomma, una teoria interessante ma ancora tutta da provare. Rimane però l’incertezza sul mercato, anche perché Israele potrebbe presto rispondere all’attacco con i droni dell’altra sera, trascinando di nuovo il mercato verso il basso.

Segnali di speranza per le crypto?

Anche se la situazione non è rosea, in realtà ci sono alcuni segnali importanti che potrebbero trainare il segmento crypto.

Il primo è legato alla recente approvazione degli ETF Spot su Bitcoin ed Ethereum a Hong Kong, che potrebbe riportare un’enorme liquidità sul mercato.

Tanto per fare un esempio, gli ETF Bitcoin statunitensi hanno raccolto circa 12 miliardi di dollari di investimenti dalla loro nascita. Se si aggiunge l’effetto halving, si ottiene un mercato rialzista nonostante la caduta vertiginosa.

Inoltre molte altcoin sembrano in ripresa, hanno dimostrato una maggiore tenuta agli scossoni di BTC e questo potrebbe far presagire a una fase di accumulo prima del rilancio del mercato.

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