Peer to Peer e App Store non sono mai stati due concetti compatibili tra loro. Sin dalla nascita del negozio virtuale di applicazioni, la politica di Apple è stata piuttosto chiara: qualsiasi tipo di software collegato alla condivisione di file tra utenti è severamente vietata, ed ogni applicazione di questo tipo proposta è stata puntualmente respinta dagli addetti di Cupertino. Adesso, però, le cose potrebbero cambiare.
Qualche giorno fa, infatti, è apparso in App Store un nuovo software, IS Drive, destinato agli utenti di ImageShack: in particolare, tale applicazione permette di gestire il proprio account ImageShack Torrent Drive, che offre l’opportunità di scaricare file torrent su un server remoto, per poi scaricarli in un secondo momento tramite il tradizionale protocollo HTTP.
Per evitare che gli utenti utilizzino i propri dispositivi a scopi illegali, Apple ha sempre preferito rifiutare ogni tipo di applicazione correlata al mondo torrent. Questa notizia, però, fa nascere diversi dubbi: alla base della decisione di Cupertino potrebbe esserci infatti la volontà di rendere meno rigide le restrizioni che regolano l’ingresso delle applicazioni nello store.
In un’intervista rilasciata a TorrentFreak, lo sviluppatore Derek Kepner parla dei futuri scenari dell’applicazione, che potrebbe evolversi e somigliare sempre di più ad un vero e proprio client torrent. «Probabilmente aggiungerò una funzionalità di ricerca che permetterà agli utenti di aggiungere manualmente i siti di torrent che preferiscono. L’applicazione non sarà ideata per infrangere la legge e spero che nessuno voglia farlo. Ma se un utente è intenzionato ad infrangerla, perché deve interessare me o Apple? Potrebbe farlo ugualmente utilizzando Safari, giusto?».
«Ho sempre pensato che se non avessi definito l’applicazione un “client torrent”», continua, «Apple l’avrebbe probabilmente accettata. Dopotutto, non è un client torrent ma per ImageShack Drive». Nonostante sia stata approvata, resta da vedere cosa Apple deciderà per il futuro dell’applicazione: in diverse occasioni alcune sono state rimosse a seguito di un nuovo controllo o di un aggiornamento mirato ad inserire funzionalità proibite dalla policy di Cupertino.