Immaginate di dovervi buttare alle spalle tutto quello che avete imparato fino ad ora sulle tecniche SEO e di dover ricominciare tutto. Da dove iniziereste? Cosa fareste per tirare fuori un procedimento che funzioni?
Una risposta sensata potrebbe essere: “Inizierei con l’arricchire la pagina di contenuti con keyword ripetute qua è la nel testo”, oppure: “Punterei tutto sullo scambio link.”
Come possiamo però calcolare esattamente il limite della prima tecnica oppure della seconda? Come fermarsi in tempo prima di essere inevitabilmente bannati dai motori?
Per la prima tecnica è sempre in agguato il keyword stuffing (lo spam delle parole chiave ripetute), come già ho avuto modo di ribadire in un precedente post, mentre per la seconda…beh le link farms (lunghe liste di link create ad hoc e in maniera forzata nelle pagine, per aumentare il pagerank) non godono di buona reputazione da parte di Google. Allora, cosa rimane da fare?
Purtroppo, molte delle tecniche SEO che funzionano hanno tutte buone probabilità di essere considerate spam dai motori. Questo, per varie ragioni e con le dovute eccezioni, è tanto vero quanto più si parli di tecniche aggressive.
Le tecniche manipolative o come vengono definite in gergo, Black Hat, sono quelle che tendono a forzare, in maniera aggressiva, la risposta “fisiologica” da parte dei motori di ricerca e che portate all’eccesso, possono rivelarsi veramente deleterie. Per il ROI (Return On Investment) aziendale in una campagna di advertising, ad esempio, possono diventare delle perdite di tempo o addirittura delle vere e proprie minacce alla permanenza nella SERP.
Keyword stuffing, meta tag stuffing, doorway pages, URL redirection, cloacking, hidden content (contenuto nascosto) giusto per citarne alcune, fanno tutte parte di questa categoria e il loro utilizzo eccessivo è assolutamente da evitare. So che su questo punto qualcuno non sarà d’accordo con me, ma i risultati negativi di tali forzature penso mi diano ragione.
Ecco allora che l’unica via possibile al SEO diviene quella etica, che dia una valenza sia alla tecnica che alla professione, di cui quest’ultima potrà solo giovarne in futuro…