Al Mobile World Congress di Barcellona anche Research in Motion ha voluto ritagliarsi un suo spazio. L’atmosfera è satura degli annunci Microsoft e Symbian, in arrivo vi sono le novità Android, ma RIM ha voluto ritagliarsi parte delle luci della ribalta con una serie di annunci relativi al modo in cui la serie BlackBerry intende ricavare nuovo slancio a fine anno da novità sia dal lato client che dal lato server.
Per quanto riguarda i telefoni del gruppo, la novità maggiore è nella preparazione di un nuovo WebKit browser previsto al lancio entro la fine dell’anno. Il nuovo software dovrebbe essere una diretta conseguenza dell’acquisizione della Torch Mobile Inc, operazione che ha permesso di accelerare lo sviluppo del browser e la crescita del portfolio di brevetti a disposizione del gruppo. Del browser non è dato a sapersi nulla di più al momento, ma Mike Lazaridis (a capo dell’idea BlackBerry) si dice sicuro di poter stupire tutti grazie a velocità di download, rendering e capacità di scroll e zoom.
La novità sul lato server è relativa ad un tool gratuito per sincronizzare il proprio dispositivo con sistemi Microsoft Exchange o Windows Small Business Server.
BlackBerry Enterprise Server (BES) Express sarà disponibile al download a partire dal mese di Marzo. L’installazione del BES permette di sincronizzare email, agenda, contatti, note, attività e quant’altro per una gestione ottimizzata dei flussi e del materiale di lavoro. Il tutto si inserisce nell’idea, fulcro centrale nel progetto ideale di RIM, di un ufficio a portata di mano per l’accesso ai dati e l’organizzazione delle attività al di fuori dell’ufficio.
L’intervento RIM, però, pone anche l’accento sulla differenza nell’economia di gestione della Rete tra i BlackBerry ed il resto dei device sul mercato. A tal proposito il gruppo ne è certo: entro pochi anni si giungerà ad una saturazione della rete mobile e si entrerà in un pericoloso collo di bottiglia che bloccherà la crescita e le performance del settore. «I produttori devono iniziare a costruire applicazioni e servizi più efficienti. Se non iniziamo a conservare la banda larga, nei prossimi anni ci ritroveremo con un problema di capacità». Si tratta di un allarme non nuovo: anche il sito Broadband.gov, a firma di due esponenti della FCC, ha già lanciato medesimo monito chiedendo un sollecito intervento da parte delle autorità al fine di progettare e finanziare fin da ora l’estensione dello spettro disponibile per ottemperare a tutta la domanda di banda larga che sta per piovere sugli operatori.