È ormai cosa risaputa che nelle reti di file sharing si possano scaricare film pochi giorni dopo la loro uscita nelle sale, o in casi estremi persino prima. Quel che rende Blank un caso particolare è il fatto che sia stato lo stesso regista, Rick L. Winters, a rendere il lungometraggio disponibile per il download attraverso numerosi tracker BitTorrent.
Una decisione tanto coraggiosa quanto provocatoria, in aperta polemica con l’establishment di Hollywood. Winters, infatti, è anche proprietario di una casa di produzione indipendente, la Annodam Productions, e si è dichiarato stufo di dover sottostare alle regole stabilite dagli agenti cinematografici e dalle major. A suo parere sono loro, e non i così detti pirati informatici, i veri colpevoli della crisi che sta attanagliando l’industria dell’intrattenimento.
Attraverso delle dichiarazioni apparse sul sito TorrentFreak, il regista e produttore americano ha spiegato nel dettaglio il funzionamento di questo ambizioso progetto:
Ciò che rende questo film unico è che si fonda su un concetto di cooperativa dove l’intero cast e la troupe hanno lavorato in base ad una percentuale differita sull’incasso lordo […] così i soldi non finiranno ai dirigenti di Hollywood ma invece nelle tasche di coloro i quali hanno partecipato alla realizzazione del film. Ho visto in prima persona l’avarizia che si nasconde nei circoli aziendali di Hollywood.
Ma come si può trarre profitto da un prodotto gratuito? Ovviamente, “Blank” non è solo disponibile sulle reti P2P, ma può anche essere acquistato in DVD al prezzo di 14,99 dollari. Inoltre, coloro che hanno visto il film, apprezzandolo, possono fare una donazione attraverso PayPal.
Nessuno dovrebbe pagare per una pellicola che non gli è piaciuta e a nessuno dovrebbe essere negato il diritto di godere dell’arte cinematografica. Sono eccitato dagli aspetti e dalle possibilità della distribuzione peer to peer. Dare a tutti l’opportunità di vedere un film gratis nella speranza di ricevere donazioni consuma un po’ i nervi – mi chiedo se riceverò abbastanza donazioni per fare il mio prossimo film. Posso solo sperare nel successo di questa impresa per mostrare al mondo che la rivoluzione della distribuzione peer to peer non può essere ignorata.
In verità, non mancano voci parzialmente critiche, che accusano Winters di aver compiuto una mera operazione pubblicitaria e di aver gabbato i pirati battendoli sul tempo; tanto, prima o poi, “Blank” sarebbe finito comunque in tutte le reti di file sharing. Tuttavia, a noi questa operazione sembra genuina e priva di mala fede. Ma se anche così non fosse, certo servirà a far discutere e scuoterà le coscienze di chi considera il P2P come il male assoluto.