WebKit si appresta a cedere il proprio posto a Blink come motore di rendering del browser Chrome. La tecnologia è stata presentata in via ufficiale la scorsa settimana da Google, che pochi giorni fa è tornata sull’argomento per confermare l’integrazione del nuovo engine nella versione stabile del proprio software di navigazione entro la metà di giugno, con l’esordio della major release 28, sia su computer desktop che per quanto riguarda l’applicazione Android.
Le operazioni procedono spedite, come dimostra il suo debutto odierno nella build Canary. Come detto più volte, si tratta di un’edizione del browser destinata in primo luogo agli sviluppatori, oppure a chi desidera testare in anteprima le funzionalità messe a punto da bigG, disponibile ovviamente in download gratuito. Per gli utenti che non vogliono scendere a compromessi in termini di stabilità il consiglio è invece quello di lasciar perdere e attendere che qualche settimana. Lo screenshot pubblicato dalla redazione del sito The Next Web (allegato di seguito) conferma la novità.
Secondo quanto previsto da Google, l’introduzione di Blink non porterà con sé differenze evidenti per l’utente finale, almeno non nell’immediato. Il progetto ha infatti come finalità quella di costruire un ecosistema Web aperto che sappia, nel medio o lungo periodo, promuovere l’innovazione dettata dalla concorrenza tra browser basati su engine diversi. Chrome e Opera sceglieranno Blink, Internet Explorer di Microsoft resterà fedele a Trident, Firefox di Mozilla continuerà a utilizzare Gecko e WebKit rimarrà alla base del funzionamento di Safari, sviluppato da Apple. La rivalità tra i software dedicati alla navigazione, dunque, è destinata in futuro a trasformarsi in una battaglia legata al motore di rendering impiegato per la visualizzazione delle pagine.