Voci accreditate sostengono che funzionari di Blockbuster si siano incontrati con i pezzi grossi di Wall Street per indurre alla calma gli investitori specialmente riguardo l’exploit del suo nuovo servizio di noleggio online, Total Access. Da Blockbuster hanno infatti dato il significativo indizio che la copertura pubblicitaria del servizio subirà un arresto dopo le onerose spese degli ultimi tempi (necessarie per tenere il passo del dirimpettaio NetFlix).
C’è stato un significativo calo nelle sottoscrizioni e il servizio non ha evidentemente reso quanto auspicato. L’intento principale infatti era riuscire il prima possibile a fare una valida concorrenza a Netflix, il servizio di noleggio online di DVD che negli ultimi anni ha fatto segnare cifre record. Blockbuster si era dunque attrezzata con Total Access, un servizio che si appoggiava alla sua capillare rete di punti vendita nei quali potevano avvenire scambi tra noleggiatori coordinandosi online.
Al pari delle sottoscrizioni, poi, anche le quotazioni delle due aziende stanno pesantemente oscillando: Netflix ha guadagnato 10 punti percentuali nell’ultima settimana mentre Blockbuster solo 6 (il tutto soprattutto sulla scia delle voci che vedono blockbuster in difficoltà, pur sull’onda dell’entusiasmo che il management vorrebbe ora raffreddare). Il supporto a Total Access è destinato a diminuire e verrà anche aumentato il costo della sottoscrizione, da 18 a 25 dollari. Sembra quindi che al momento la più grande catena di videonoleggio del mondo abbia deciso di «levare il piede dall’acceleratore» del servizio che aveva acquisito per competere con i suoi concorrenti online, cercando invece temporaneamente ancora di rafforzare il proprio core business tradizionale.