Fa discutere la sentenza del Tribunale di Madrid, che ha da poco condannato un blogger per aver ospitato sul suo sito Web alcuni commenti ritenuti offensivi nei confronti della Sociedad General de Autores y Editores (SGAE), la corrispondente iberica della nostra SIAE. Julio Alonso, CEO del seguito network Weblogs SL (circa otto milioni di visitatori al mese), aveva scritto nell’aprile del 2004 un post dall’eloquente titolo “SGAE = ladrones”.
Nel breve intervento, Alonso stigmatizzava il comportamento dell’associazione segnalando alcuni articoli inerenti le politiche adottate dalla SGAE, causa principale dell’aumento del costo dei CD. Il post fece breccia nella blogosfera spagnola, molto sensibile sull’argomento del diritto d’autore e del costo delle opere intellettuali, stimolando una proficua conversazione tra i commenti. Alcuni utenti inserirono interventi molto forti ed estremamente critici nei confronti della SGAE, tanto da spingere quest’ultima a intentare causa per diffamazione al proprietario del blog.
Dopo una lunga trafila legale, a distanza di alcuni anni si è ora giunti alla sentenza di primo grado nei confronti di Julio Alonso. Esaminato il caso, un giudice di Madrid ha così emesso una sentenza particolarmente pesante nei confronti del blogger, accusato di aver ospitato commenti di natura diffamatoria nei confronti della SGAE sul suo blog. Attraverso la sentenza [pdf], il giudice condanna Alonso a: «pubblicare a sue spese le disposizioni della presente risoluzione sul suo sito Web per un periodo di 15 giorni; cancellare i contenuti denunciati come richiesto in questi atti, ovvero i post [segue l’elenco dei 22 commenti incriminati e ritenuti diffamatori, ndr]; indennizzare la parte in causa con una somma di 9.000 Euro; pagare le spese legali della controparte».
Una sentenza dura, senza significativi precedenti e, secondo Julio Alonso, completamente sbilanciata nei confronti delle istanze presentate dalla SGAE. Forte del supporto del network, il blogger ha comunicato la propria intenzione di ricorrere in appello per riaprire il caso e ottenere una nuova sentenza. Nel frattempo, in osservanza della condanna da poco emessa, Alonso ha temporaneamente rimosso i 22 commenti giudicati diffamatori dall’autorità giudiziaria. La sentenza del tribunale di Madrid potrebbe costituire un precedente, figlio di una legislazione ancora approssimativa e incompleta su diritti e doveri di chi opera con i nuovi mezzi di comunicazione.