L’Internet delle cose promette di connettere miliardi di dispositivi tra loro e al web, ma chiaramente ognuno di essi ha bisogno di una batteria per funzionare. La startup israeliana Wiliot ha invece mostrato i primi chip Bluetooth senza batteria alla fiera NRF 2019, un sensore “tag” che potrebbe risolvere questo problema e far comunicare i dispositivi in maniera più efficiente. Sottile e piccolo come un francobollo, prende l’energia dalle frequenze radio diffuse nell’ambiente esterno come il Wi-Fi, Bluetooth e segnale cellulare.
Sono in grado poi d trasmettere le informazioni che possono essere collegate a una serie di sensori a un dispositivo compatibile con il protocollo Bluetooth LE. Williot sostiene che l’assenza di batteria significa costi di produzione vantaggiosi e che può essere montato su qualsiasi dispositivo.
I settori IoT nei quali potrà essere impiegato sono tanti e differenti tra loro, la cosa interessante infatti è che questo sticker Bluetooth potrà essere combinato con tutta una serie differente di sensori per aprire nuove e inedite possibilità. Il sensore della temperatura potrebbe riportare quando un oggetto è troppo caldo o freddo. Ad esempio si potranno tracciare beni di consumo nelle fasi di produzione, stoccaggio e trasporto, dai negozi fino alla consegna al cliente.
Migliorerà anche la comunicazione tra il consumatore e un prodotto, dato che potranno ricevere istruzioni su come usarlo. Un altro esempio riguarda i contenitori equipaggiati con questi trasponder, che possono indicare quando sono vuoti e ordinare automaticamente una ricarica. Ma si potrebbe instaurare anche una comunicazione tra i capi e le lavatrici per sapere quale sia il corretto ciclo di lavaggio.
La startup ha ricevuto un round di finanziamento di 30 milioni di dollari (per un totale di 50 milioni di finanziamenti), tra cui figurano anche Amazon e Samsung. Passerà almeno un altro anno prima della disponibilità, Wiliot parla infatti di 2020.