Il modo di spostarsi e muoversi sta cambiando, soprattutto nel contesto urbano. La crescente popolarità di servizi come ride sharing, car pooling e car sharing lo dimostrano, senza scomodare la prossima rivoluzione della mobilità che entro i prossimi anni sarà trainata dall’avvento della guida autonoma. Lo sanno bene due realtà come BMW e Daimler, che hanno deciso di unire le loro forze per affrontare le sfide di un mercato in costante evoluzione.
I due gruppi hanno annunciato la creazione di una joint venture finalizzata a offrire appunto piattaforme dedicate al car sharing o per la ricarica dei veicoli elettrici. Ciò significa ad esempio che i team di Car2Go e DriveNow confluiranno in un’unica entità, così come quelli di ChargeNow e Digital Charging Solutions impegnati nell’offrire soluzioni per la ricarica delle batterie equipaggiate sulle EV. Ovviamente, prima che l’operazione possa considerarsi conclusa, sarà necessario attendere il via libera da parte degli organismi antitrust, chiamati a pronunciarsi sul pieno rispetto delle normative relative alla concorrenza da parte di un affare di tale importanza.
Per far sì che non vi siano intoppi, BMW e Daimler hanno sottolineato come la stretta di mano riguardi solo ed esclusivamente i servizi legati alla mobilità e non il business collegato alla produzione e alla commercializzazione dei veicoli. In altre parole, nei concessionari i brand continueranno ad essere concorrenti come fatto fino ad oggi.
Considerando la transazione (già in atto) da un modello di ownership a una sempre più diffusa formula di usership per quanto riguarda la fruizione delle auto e più in generale dei mezzi di trasporto, non è da escludere la possibilità che in futuro altre realtà operanti nel mondo delle quattro ruote decidano di unire le loro forze replicando l’iniziativa annunciata in questi giorni dai due automaker tedeschi.