Se l’occhio vuole la sua parte, la BMW i8 (vedi tutte le immagini) dimostra di saper giocare un ruolo misurabile nell’impatto che è in grado di generare presso gli stand del Salone dell’Auto di Ginevra. Linee accattivanti e aggressive, ma al contempo con tutta la grinta di un marchio e di una personalità caratterizzanti: l’auto è circondata dai passanti, catturando per fascino ma spostando presto l’attenzione verso quello che è un concept del tutto particolare e innovativo.
La descrizione del progetto è tutto nelle parole con cui la stessa BMW presenta l’auto: «Non si tratta di un compromesso, bensì di una combinazione tra piacere di guidare e responsabilità». La tentazione di pensare al compromesso è nel fatto che il gruppo non abbia scommesso completamente sull’elettrico, pur dimostrando una certa attrazione verso nuovi modelli di automotive, ma abbia scelto invece un plug-in ibrido che non mette ancora da parte i carburanti tradizionali.
Tuttavia trattasi di una scelta che BMW vuol spiegare all’insegna delle performance e del giusto modo di dosare tecnologia, efficienza e pragmatismo: «La BMW i8 è pronta a rivoluzionare la sua categoria. La prima sportiva con consumi ed emissioni di un’utilitaria. Il punto forte del Plug-in ibrido sta nella perfetta sincronizzazione tra motore elettrico e quello a combustione che si traduce in una maggiore efficienza e dinamicità su strada. Non più un miraggio, ma un tripudio di intelligenza».
Il motore è al cuore dell’innovazione del modello i8 poiché, secondo quanto spiegato dal gruppo, basa la propria forza sulla «precisa interazione tra il motore a combustione e quello elettrico e un intelligente sistema di controllo dei flussi di energia forniscono una perfetta combinazione di efficienza e dinamicità». La parte più tradizionale è interpretata da un motore a benzina 3 cilindri, mentre la parte di nuova concezione prevede un’alimentazione elettrica che è possibile ricaricare in meno di 3 ore. La sinergia tra le due anime è nei meccanismi di ricarica garantiti durante gli spostamenti: «Nelle fasi di rilascio la batteria ad alto voltaggio viene caricata dal motore elettrico, il quale riceve l’energia necessaria dal motore TwinPower Turbo. Energia supplementare viene recuperata dall’energia di frenata. La batteria quindi non si scarica mai e di conseguenza è sempre disponibile una trazione elettrica». L’autonomia con motore elettrico è garantita per una percorrenza pari a 35 Km.
L’auto viaggia in modalità elettrica fino ai 60Km/h per poi effettuare uno switch automatico al motore a benzina: il pulsante eDrive consente di continuare a viaggiare in modalità “ecologica” fino a una velocità massima di 120Km/h e fino a esaurimento della carica disponibile. Le due modalità possono infine essere combinate all’interno dello stile di guida “Eco Pro“: «Acceleratore e cambio, così come le strategie di riscaldamento e climatizzazione sono adattate per garantire la massima efficienza. Solo quando la carica della batteria scende al di sotto una data soglia minima, si attiva il motore a combustione».
Anche la struttura dell’auto è stata pensata per adattarsi al meglio ad ospitare la componentistica necessaria per la propulsione elettrica: l’utilizzo del carbonio ha infatti consentito di abbassare in modo cospicuo il peso complessivo della vettura, compensando così l’aumento di peso conseguente all’utilizzo degli accumulatori. Anche viti e bulloni passano dal metallo all’alluminio, modificando così a fondo l’impianto progettuale di una vettura che è pensata a fondo attorno a una specifica finalità legata all’integrazione di due diversi mondi, entrambi funzionali a una reciproca complementarità.
Già nota, infine, la potenza dei nuovi fari, il cui concetto va oltre di alcuni anni rispetto a quelle che sono le attuali realtà sul mercato: l’utilizzo del laser cambia completamente le performance, aumentando la sicurezza e migliorando le condizioni di guida in orario notturno.
Può dunque una “supercar” accettare il compromesso dell’alimentazione ibrida? Secondo BMW si, e questo perché di fatto non si tratta di un compromesso «bensì di una combinazione tra piacere di guidare e responsabilità».