Nel mese di giugno Apple ha annunciato con un comunicato stampa il ritiro dalle scene di Bob Mansfield, da 13 anni in forza al gruppo di Cupertino e a capo del team di ingegneri hardware, salvo poi riconfermarne la collaborazione per lavorare ai progetti futuri dell’azienda. Cosa è accaduto nel frattempo? Secondo Bloomberg Businessweek il CEO Tim Cook ha messo mano al portafogli per scongiurare l’addio di uno dei suoi uomini migliori, promettendo uno stipendio da capogiro: due milioni di dollari al mese.
Pare infatti che, alla notizia del possibile abbandono, gran parte della squadra si sia lamentata direttamente con Cook per la possibilità di vedere Mansfield sostituito da una figura ritenuta non all’altezza, con ovvie ripercussioni sui risultati da conseguire. Tra questi anche Dan Riccio, nominato di recente senior vice president della sezione Hardware Engineering.
Il lungo articolo pubblicato sulle pagine di Bloomberg riporta anche dichiarazioni rilasciate alla testata da alcuni dipendenti Apple, significative per capire come sia cambiata la gestione dell’azienda dopo la scomparsa del co-fondatore Steve Jobs avvenuta lo scorso anno, di cui si celebrerà la ricorrenza proprio domani. Ciò che ne emerge è un ambiente più rilassato e disposto a non mettere il personale costantemente sotto pressione. Con l’ex iCEO, stando a quanto scritto, c’era sempre il rischio di essere chiamati nel cuore della notte o di dover cancellare le vacanze.
Laureato presso l’Università del Texas nel 1982, Mansfield ha poi collaborato con Silicon Graphics fino a diventare parte integrante dell’organigramma Apple nel 1999. Il suo volto accompagna ormai da tempo il lancio di ogni nuovo prodotto importante del gruppo.