A volte ritornano. Negli anni scorsi c’è stato un periodo in cui non si parlava d’altro: Google Glass è stato uno dei gadget tecnologici più desiderati dell’ultimo decennio, ma non tutto è andato secondo i piani di bigG, tanto che il dispositivo non è mai stato ufficialmente commercializzato e dopo la sperimentazione con la Explorer Edition gli occhiali sono stati indirizzati esclusivamente alle realtà professionali.
Tra quelle che l’hanno impiegato nell’ambito produttivo c’è anche Boeing, leader a livello mondiale per quanto riguarda il settore dei velivoli. L’azienda ha utilizzato la tecnologia di realtà aumentata offerta da Glass per realizzare i cablaggi interni agli aerei, fornendo il device ai tecnici che hanno potuto così risparmiare fino al 25% del tempo rispetto a quanto solitamente avviene dovendo consultare schemi cartacei o documentazioni sul monitor dei notebook. Il vantaggio è presto spiegato: le informazioni sugli impianti vengono mostrate direttamente all’interno del campo visivo, permettendone la consultazione senza interrompere ciò che si sta facendo.
L’applicazione utilizzata da Boeing è stata sviluppata in collaborazione con la software house APX Labs (già al lavoro sulla piattaforma Skylight) e prevede funzionalità avanzate come il supporto ai comandi vocali, l’aggiornamento in tempo reale dei dati e la possibilità di trasmettere in diretta streaming ciò che viene ripreso dalla fotocamera equipaggiata, così da consentire il supporto immediato da remoto in caso di necessità.
Va precisato che Google non ha mai annunciato in via ufficiale la Enterprise Edition degli occhiali (oggi affidati al gruppo di lavoro Project Aura), ma le informazioni ad oggi disponibili sono frutto di rumor, indiscrezioni e voci di corridoio attribuite a fonti ben informate. Tra le caratteristiche inedite rispetto alla prima versione del dispositivo si citano il display leggermente più grande e il supporto ai network WiFi da 5 GHz.