Google, Apple, Facebook e Amazon sono le quattro realtà interessate a siglare una partnership con Boeing per la realizzazione di satelliti in grado di trasmettere traffico dati ad alta velocità. L’obiettivo, così come già visto con altre iniziative simili (Project Loon, Connectivity Lab ecc.), è quello di sradicare definitivamente la piaga del digital divide che ancora oggi affligge buona parte del pianeta, abilitando l’accesso a Internet per l’intera popolazione mondiale.
A parlarne è stato Jim Simpson, vicepresidente del comparto Business Development e chief strategist di Boeing Network e Space Systems, al termine del suo intervento alla conferenza Satellite 2015 in corso a Washington. Per le più importanti realtà del panorama hi-tech, portare la connettività ovunque significherebbe di conseguenza estendere in modo significativo il bacino di potenziali utenti e acquirenti. Ecco perché aziende come bigG, la mela morsicata, il più grande social network e il gigante dell’e-commerce guardano con forte interesse una prospettiva di questo tipo. Di seguito la breve dichiarazione rilasciata Simpson, raccolta dalla redazione di Reuters.
Un fattore chiave che permetterebbe di farlo è rappresentato dalla trasmissione di dati a velocità ultra elevate. Forniremo una capacità di gigabyte, terabyte e petabyte.
Boeing si trova innanzitutto a dover sviluppare tecnologie e processi produttivi tali da poter abbattere in modo consistente i costi di realizzazione dei satelliti, così che la loro costruzione e il loro acquisto possano risultare economicamente conveniente per le società interessate. Per l’utente finale, infatti, la connessione al Web attraverso questo sistema dovrà avere un prezzo allineato con quello delle proposte odierne, siano esse ADSL, fibra ottica, 3G, 4G-LTE o altro.
Un progetto simile (finanziato anche da Google) è portato avanti ormai da tempo anche da SpaceX, una delle aziende guidate da Elon Musk. Fornire accesso a Internet dall’alto rappresenta la nuova frontiera della connettività, un modo efficace per aggirare gli ostacoli dovuti alle limitazioni tecniche e fisiche delle tradizionali infrastrutture terrestri, gran parte delle quali sono state realizzate in altri tempi e non con finalità legate al trasferimento dati. Boeing, stando a quanto dichiarato da Mark Spiwak (presidente della divisione Satellite Systems International), fornirà sia i satelliti da posizionare in orbita geostazionaria (GEO) che quelli da mettere in funzione ad altezze inferiori (LEO).