Nuovo colpo di scena nella vicenda delle bollette a 28 giorni. TIM e Vodafone hanno deciso di impugnare la sentenza del Tar che confermava il provvedimento dell’AGCOM sui rimborsi delle bollette fatturate illegittimamente ogni 28 giorni. Proprio pochi giorni fa, infatti, il Tar aveva deciso di confermare la decisione dell’AGCOM di obbligare gli operatori a restituire in bolletta i giorni erosi nel periodo in cui fatturavano illegittimamente i loro servizi ogni 28 giorni e non su base mensile. Decisione del Tar che aveva anche sospeso le multe che AGCOM aveva erogato agli operatori.
La vicenda sembrava definitivamente chiusa ma, invece, TIM e Vodafone hanno deciso di impugnare questa sentenza chiedendone la sospensione. Il ricorso è stato portato alla luce dall’associazione Movimento Consumatori che ha voluto, così, denunciare la nuova iniziativa degli operatori a discapito dei consumatori. Secondo la sentenza del Tar, entro fine anno gli operatori TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb avrebbero dovuto restituire i giorni erosi mediante un allungamento del periodo del rinnovo delle bollette dei loro clienti.
A seguito del ricorso, questa scadenza potrebbe slittare in avanti.
Alessandro Mostaccio, segretario generale Movimento Consumatori, commenta così la decisione di TIM e di Vodafone:
Abbiamo appreso che TIM e Vodafone, nonostante cause perse e condanne dell’Agcom, confermate dal Tar Lazio, non si arrendono e anche se non sono state ancora pubblicate le motivazioni con le quali il Tar dà ragione all’Autorità, procedono tamburo battente a impugnare una sentenza di cui conoscono solo il dispositivo. Se avevamo ancora qualche speranza che la sentenza del Tar riconducesse a ragione le TELCO, le notizie apprese ci confermano che si continuerà una guerra contro tutti, in cui l’unico obiettivo sarà quello di lasciare l’amministratore delegato di turno con il cerino in mano nel momento in cui (e non manca molto) correranno i titoli di ‘coda’. Ora ci auguriamo che Wind Tre e Fastweb non seguano le orme di Tim e Vodafone e rispettino le delibere Agcom.
A questo punto non rimane che attendere la decisione che sarà presa sul ricorso e capire se la vicenda delle bollette a 28 giorni si potrà finalmente chiudere o se sarà ulteriormente portata in avanti con evidenti penalizzazioni per i consumatori.