Il marchio BQ è noto soprattutto per i suoi dispositivi, smartphone e tablet, dallo scorso anno acquistabili anche in Italia. Il produttore spagnolo, però, è attivo anche in altri ambiti, come quello legato alle stampanti 3D. Oggi l’azienda annuncia un nuovo progetto chiamato Gaia e rivolto ad un settore che fino ad oggi ha avuto poco a che fare con le tecnologie cloud e mobile: l’agricoltura.
Lo scopo è quello di fornire agli operatori del settore una serie di soluzioni ad elevato tasso di innovazione utili per ottimizzare i raccolti, analizzando fattori come il rischio di piogge, l’incidenza del vento sulla crescita delle culture, le variazioni previste della temperatura ecc. La prima fase è stata avviata grazie alla collaborazione di un gruppo pilota di agricoltori di Castiglia-La Mancia che ha messo a disposizione le proprie conoscenze e la propria esperienza in merito alle procedure di coltivazione. I test condotti su un’area di oltre 640 ettari hanno fatto registrare un incremento della produttività pari al 10% circa.
In che modo è possibile ottenere un risultato simile? Mediante l’impiego di sistemi evoluti per l’irrigazione, innanzitutto, che prevedono l’utilizzo di pivot in grado di segnalare prontamente eventuali malfunzionamenti, guasti e anomalie, così che si possa intervenire in breve tempo ripristinando il corretto flusso dell’acqua ed evitando spreco di risorse e perdite economiche. Il monitoraggio avviene attraverso l’installazione di sensori che rilevano in tempo reale pressione, movimento e temperatura, con i dati inviati tramite piattaforma cloud a tutti i dispositivi in possesso dell’agricoltore, con sincronizzazione immediata. Il punto di forza di Gaia è costituito dal suo approccio open source: nessuna tecnologia o strumentazione proprietaria, abbassando così i costi iniziali e permettendo la scalabilità degli impianti.
Un’altra sperimentazione è stata applicata alla coltivazione industriale dei funghi, un segmento di mercato in contrazione sul territorio spagnolo a causa soprattutto della difficoltà nel ricreare l’ambiente necessario alla crescita. La soluzione proposta da BQ punta all’efficienza, misurando le variabili atmosferiche della serra (come l’umidità) e correggendole per ottenere le migliori condizioni possibili, sempre attraverso un’elaborazione basata sul cloud. Così Rodrigo del Prado, vicedirettore generale del progetto, spiega Gaia.
Il progetto Gaia mette la tecnologia a disposizione di un settore che deve affrontare molte sfide. L’orientamento open source ci consente di risolvere molti di questi problemi a un costo minore e, inoltre, a stretto contatto con gli utenti che impiegheranno questi strumenti.
L’iniziativa si va ad inserire in un panorama che vede protagonista anche una realtà italiana, Agricolus, attiva nel campo dell’agricoltura di precisione.