«Non ci siamo mossi come voi vi sareste aspettati. Non abbiamo reagito con abbastanza velocità dopo che la controversia è iniziata. Ci scusiamo. Abbiamo il dovere di fare meglio». Con queste parole Mozilla introduce quella che è la decisione del CEO Brendan Eich di dimettersi dal suo ruolo con effetto immediato.
Il caso è noto: sebbene Eich abbia ogni credenziale per guidare Mozilla dal punto di vista tecnico e organizzativo (il suo nome figura peraltro nella storia nelle vesti di inventore di JavaScript), un granellino di sabbia si è infilato nel suo ingranaggio tempo fa fino a fermarlo sul più bello. Trattasi di 1000 dollari investiti nella causa a favore della Proposition 8, ossia la proposta di modifica costituzionale per vietare i matrimoni omosessuali in California. A causa di questo suo impegno civile, Eich si è trovato contro parte del management Mozilla e parte della community, fino a trovarsi contro l’intera comunità omosessuale che per sfidare il CEO si è messa di traverso direttamente nei confronti dell’azienda. Appena eletto nuovo CEO, dunque, Eich è costretto a riconsegnare le chiavi dell’ufficio per farsi da parte.
«Mozilla crede sia nell’eguaglianza che nella libertà di espressione», il che sembra da una parte tendere la mano a Eich, ma dall’altra sembra non volerla porgere del tutto in virtù delle obiezioni etiche che la community sta sollevando. E continua il comunicato: «La nostra cultura aziendale riflette la diversità e l’inclusione. Accogliamo i contributi di tutti senza distinzione di età, cultura, etnia, genere, identità di genere, linguaggio, razza, orientamento sessuale, provenienza geografica o visione religiosa».
Il rischio è infatti quello di bocciare un atteggiamento ritenuto non-inclusivo con un atteggiamento del tutto paritetico: il pensiero pro-Prop.8 viene messo infatti alla porta, operando una discriminazione per motivi ideologici ai danni di chi si ritiene avrebbe potuto ragionare in modo discriminatorio. Da più parti le dimissioni vengono quindi accettate a malincuore, anche perché nel tempo Eich aveva dimostrato di non essere contro la comunità LGBT, ma di voler semplicemente professare il proprio credo contro il matrimonio omosessuale tenendo Mozilla sempre e comunque al di fuori delle proprie convinzioni.
Uscita da una tempesta improvvisa e inattesa, Mozilla non ha potuto far altro se non accogliere le dimissioni del CEO, il quale garantisce di continuare a lavorare per il progetto pur rinunciando alla poltrona principale. Mitchell Baker, cofondatrice della fondazione, spiega che ora si cercherà di delineare il futuro per identificare un nuovo CEO, con l’obiettivo di ripristinare l’immagine di Mozilla e la sua linea etica che deve far da sfondo ai principi con cui lo sviluppo vien portato avanti in cooperazione con la community.