Potrà sembrare incredibile, ma chiunque abbia o gestisca un sito Web contenente immagini rollover (spesso utilizzate nei link dei menu), potrebbe vedersi recapitare una richiesta di pagamento per 80.000 dollari. Questo è quanto accaduto a Novartis, azienda farmaceutica statunitense che nella homepage del sito thinkwhatspossible.com ha utilizzato una serie di immagini che, al passaggio del mouse, si espandono e mostrano un link per approfondire determinati contenuti. Secondo Webvention, si tratta di una pratica coperta dal brevetto #5,251,294, registrato nel 1993 e quindi non consentita senza autorizzazione.
Come detto poc’anzi, il brevetto (in particolare le clausole 28 e 29) potrebbe riguardare la gran parte dei siti Web oggi presenti in Rete, compresi quelli che fanno utilizzo dei tradizionali menu a comparsa. Tra le aziende chiamate in causa da Webvention, con la richiesta a procedere inoltrata a una corte del Texas, nomi importanti come Dell, Visa e Gamestop, tanto per citarne alcuni, mentre altre realtà di prim’ordine del calibro di Apple, Google, Nokia e Sony avrebbero già messo mano al portafogli per l’acquisizione di una regolare licenza.
Ecco quanto si legge nel documento depositato dai legali di Webvention:
Le aziende imputate per non aver rispettato il brevetto di Webvention stanno causando danni economici irreparabili alla società, e l’unica strada percorribile per porre rimedio alla situazione consiste nel rivolgerci a questa corte.
Novartis, dal canto suo, ha risposto a tono alla richiesta di risarcimento, chiedendo al giudice che ammonisca Webvention, intimando i suoi legali di non infastidire ulteriormente l’azienda con ulteriori e infondate richieste di denaro.