La storia di Apple è costellata di brevetti, alcuni di questi decisamente bizzarri. La gran parte di essi non ha mai visto una trasposizione reale, ma l’intento di Cupertino è registrare quante più innovazioni possibili per battere sul tempo la concorrenza. Non stupisce, perciò, che la Mela abbia deciso di brevettare un processo tanto semplice quanto banale: lo stream video automatico.
L’intuizione prende le mosse dal citizen journalism, così come si evince anche dal materiale grafico fornito a corredo del brevetto. Per citizen journalism si intende la capacità, garantita dai device portatili, di trasformare ogni individuo in reporter. E quale migliore mezzo di iPhone per tener traccia degli avvenimenti attorno a noi?
Deve essere questa l’idea che ha spinto Apple a registrare la funzione “Automatic Video Stream Selection“, ovvero un sistema che in determinate situazioni gestisce in modo del tutto autonomo lo switch tra la fotocamera frontale e quella posteriore. Così come spiegato dal disegno allegato, iOS potrebbe essere presto capace di orientare automaticamente la fotocamera a seconda dell’interlocutore che sta parlando. Una comodità in più per tutti i giornalisti dilettanti, che non dovranno così preoccuparsi di gestire gli obiettivi durante il botta e risposta di un’intervista.
“Il dispositivo portatile di comunicazione riceve un primo e un secondo stream video simultaneamente dalle due fotocamere. Il dispositivo portatile riconosce quindi il parlato di una delle due persone catturate da questi video stream. Il parlato può essere riconosciuto dalla direzione del suono o dal movimento delle labbra della persona. Sulla base di questa identificazione, il dispositivo di comunicazione portatile automaticamente sceglie tra il primo e il secondo video stream per generare poi un video stream multiplo. Il video stream multiplo mescola segmenti del primo e del secondo video stream.
Il brevetto risale a gennaio 2010, ma è stato reso noto solamente oggi dagli esperti di PatentlyApple. Chissà che davvero non divenga realtà, magari già nell’imminente iOS 5: farebbe la gioia non solo di giornalisti improvvisati, ma anche di tutte le starlette, decadenti o meno, di YouTube.