Da oltre tre anni, Microsoft ha avviato accordi extragiudiziali con i principali produttori di dispositivi Android, ottenendo il pagamento di una somma di denaro per ogni brevetto utilizzato per la realizzazione di smartphone e tablet. L’azienda di Redmond non ha mai svelato le proprietà intellettuali per le quali chiede le royalties. Quel “segreto” ora è di dominio pubblico. Il Ministero del Commercio cinese (MOFCOM) ha infatti divulgato una lista di 310 brevetti, 127 dei quali implementati nel sistema operativo Google.
All’inizio di aprile, Microsoft aveva annunciato di aver ricevuto dal governo cinese il via libera all’acquisizione della divisione Devices and Services di Nokia. In quell’occasione, l’azienda aveva specificato che circa 200 brevetti sono necessari per la produzione di smartphone Android. Prima di approvare l’accordo, il MOFCOM ha esaminato questi brevetti, che ora sono disponibili sul sito cinese del Ministero in un documento Word.
La lista dei brevetti è suddivisa in tre sezioni: 73 brevetti sono SEP (standard essential patent), quindi utilizzati da tutti gli smartphone in generale; 127 brevetti sono implementati in Android; 110 brevetti sono non-SEP, 42 dei quali già approvati e 68 in attesa di approvazione. Nell’elenco sono ovviamente presenti i brevetti che Microsoft ha usato contro Barnes & Noble e anche quelli ottenuti tramite il consorzio Rockstar, costituito nel 2011 per partecipare all’asta di acquisto dei brevetti posseduti da Nortel.
A questo punto manca solo una tessera del mosaico, ovvero i profitti ricavati dalle royalties. In base ad una recente stima, Microsoft incassa circa 2 miliardi di dollari all’anno dai produttori di dispositivi Android, considerando una media di 5 dollari per ogni device e che gli accordi di licenza coprono il 70% del mercato.