Quando tutto sembrava ormai volgere ad un termine, un nuovo rinvio proroga a data da destinarsi il finale della vicenda sulla questione dei brevetti in Europa. I piani della presidenza irlandese, che voleva sbrigare la faccenda con un blitz entro oggi lunedì 17 Maggio, non sono andati a buon fine e alcune prese di posizione importanti contrarie alla direttiva, come quelle del governo tedesco, hanno fatto slittare il dibattito a domani.
Il prossimo passo in agenda è dunque la seconda tornata del Consiglio dei Ministri europeo programmata per domani martedì 18. In tale sede sarà possibile riavviare le trattative tra le opposte fazioni alla ricerca di un piano comune di accordo. Se ne scaturisse una fattiva comunione d’intenti il testo potrebbe proseguire il suo percorso senza ulteriori controversie; in caso contrario il provvedimento dovrebbe tornare al parlamento per essere sottoposto ad una nuova rilettura.
In prima fila nell’opposizione alla «Directive on software patentability» v’è la FFII (Foundation for a Free Information Infrastructure), la quale sta ora compiendo forti pressioni in Francia per ottenere una presa di posizione favorevole alla revisione del testo.
Se la Francia, e anche l’Italia, dovessero apporre voto in comunione con le scelte tedesche, aumenterebbero di molto le possibilità che il cartello contro i brevetti in stile USA possa avere la meglio, magari reitnroducendo gli emendamenti voluti dal Parlamento Europeo lo scorso settembre e cancellati in un sol colpo dal testo in esame oggi.