Microsoft ha comunicato che gli utenti non vedranno più il famoso ballot screen, ovvero la schermata che permette di scegliere il browser da utilizzare in alternativa ad Internet Explorer. È infatti scaduto l’obbligo di mostrare un box con l’elenco dei browser concorrenti, imposto nel 2009 dalla Commissione Europea. L’update Browser Choice creava sul desktop di Windows un collegamento alla pagina Web, dalla quale era possibile installare gli altri browser.
In seguito ad un’indagine avviata oltre 5 anni fa, Microsoft era stata accusata di abusare della sua posizione dominante sul mercato dei sistemi operativi per creare una posizione dominante anche sul mercato dei browser, in quanto Internet Explorer era offerto già preinstallato nel sistema operativo Windows. L’accusa era quella per cui il dominio tra i sistemi operativi era trasferito da Microsoft sul mercato dei browser, creando così una indebita situazione anticoncorrenziale. Per assecondare le richieste della Commissione Europea, l’azienda di Redmond aveva creato il sito BrowserChoice.eu e un apposito “ballot screen” in cui erano elencati in ordine casuale 11-12 browser, suddivisi in due gruppi (più diffusi e meno diffusi). Visitando ora il sito, l’utente vedrà il seguente avviso:
Questo sito Web è stato creato da Microsoft in conformità a quanto stabilito dalla Commissione Europea nel dicembre del 2009. Gli obblighi derivanti da tale decisione sono ora scaduti e Microsoft non manterrà più attivo questo sito Web. Microsoft invita i clienti che desiderano altre informazioni sui Web browser o vogliono scaricare un altro browser a visitare direttamente i siti Web dei fornitori dei Web browser.
Fin dalla sua originaria implementazione, il sistema ha attirato diverse critiche da parte dei concorrenti di Microsoft (l’ordine non era troppo casuale, la metà dei browser usava il motore di rendering Trident, eccetera). A causa di un problema tecnico presente in Windows 7 SP1, agli utenti non è stato più mostrato il ballot screen per un periodo di 14 mesi, da maggio 2011 a luglio 2012. La Commissione Europea ha quindi inflitto a Microsoft una multa di 561 milioni euro per non aver rispettato l’obbligo quinquennale.
Ma nel lungo periodo chi ha beneficiato del Choice Screen? Dopo cinque anni, Internet Explorer occupa sempre il primo posto. Anzi, negli ultimi due anni il suo market share è pure aumentato, sebbene non raggiunga più le percentuali “bulgare” di dieci anni fa (oltre il 90%). Le quote di Firefox e Opera sono in declino, mentre è cresciuta la diffusione di Chrome. Sostanzialmente, il ballot screen non è servito dunque a molto, anche perché gli utenti usano sempre più i dispositivi mobile per accedere ad Internet. Ha rappresentato tuttavia una svolta e ha imposto nuovi paletti a firma dell’antitrust europea: un precedente importante, probabilmente l’inizio di un nuovo rapporto tra le autorità europee e i big d’oltreoceano fino agli strascichi odierni relativi a tasse e rispetto della privacy.