A distanza di alcuni giorni dall’accordo raggiunto con Google, il Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione ha da poco annunciato di aver siglato un nuovo protocollo d’intesa con Microsoft. Il patto consentirà di mettere in campo iniziative comuni tra i due soggetti per implementare le soluzioni ICT e adottare nuovi strumenti per il reperimento delle informazioni via Web sui portali della PA. L’accordo avrà la durata di un anno e comprenderà lo sviluppo di applicazioni su Bing, il motore di ricerca targato Redmond nato dalle ceneri di Live Search.
«Il comune obiettivo è quello di sviluppare azioni sinergiche per la promozione della società dell’informazione e lo sviluppo di soluzioni d’eccellenza tecnologiche e organizzative, in particolare nel settore del web search, che possano incrementare la qualità e l’accessibilità dei servizi della PA. In questo modo i milioni di utenti che ogni giorno utilizzano il motore di ricerca “Bing” di Microsoft saranno facilitati nel reperire in modo immediato e semplice gli indirizzi Internet dei siti ufficiali del Governo e delle altre istituzioni nazionali» recita il comunicato da poco diffuso dal Ministero.
Il protocollo d’intesa prevede, inoltre, la condivisione da parte di Microsoft Italia delle esperienze e di alcune strategie rivelatesi di successo a livello nazionale e internazionale nel campo della ricerca online. Le informazioni fornite dal colosso dell’informatica, nel rispetto della privacy e degli accordi di riservatezza con i soggetti terzi coinvolti, dovrebbero così consentire al Ministero e ai siti della PA collegati di conquistare una maggiore visibilità nelle pagine dei risultati di Bing, favorendo così il reperimento dei contenuti da parte degli utenti.
Stando alle prime informazioni fornite da Microsoft e Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione, l’accordo da poco siglato «non comporterà alcun onere a carico del bilancio dello Stato e tutte le attività che verranno poste in essere nell’ambito dello stesso saranno realizzate a carico di Microsoft». Il patto è stato annunciato con entusiasmo dal ministro della PA, Renato Brunetta, che ha confermato gli obiettivi per il piano e-government: «Il 2010 è l’anno della convergenza di tutti i progetti e le iniziative attivati nell’ambito del piano e-government che andrà a regime entro il 2012 e i motori di ricerca ci accompagneranno in questo percorso con una collaborazione a costo zero che promette di avere effetti moltiplicativi sulla messa in efficienza dei siti delle amministrazioni centrali e periferiche. […] Naturalmente i siti delle amministrazioni dovranno adeguarsi per migliorare la loro reperibilità sui motori di ricerca in una logica di processo che si autoalimenta e che si basa sulla logica della massima replicabilità delle soluzioni web che si sono rivelate migliori».
L’accordo raggiunto con Microsoft giunge ad alcuni giorni dalla messa in campo di un piano analogo con Google. Gli apporti dei due motori di ricerca dovrebbero consentire agli spazi online della PA di conquistare nuova visibilità rendendo più semplice l’accesso ai dati da parte degli utenti. La strada verso una maggiore trasparenza, auspicata in più di una occasione dal ministro Brunetta, potrebbe rivelarsi più lunga e accidentata del previsto. Al momento, infatti, numerosi siti web della pubblica amministrazione precludono l’accesso ai motori di ricerca a parte dei propri contenuti, come le tabelle sugli emolumenti dei dipendenti della PA.