«Milano, 8 gennaio 2008. In data odierna è stato stipulato l’atto di fusione per l’incorporazione di I.NET S.p.A. in BT Italia S.p.A». La fusione tra i due gruppi diventerà operativa a decorrere dal terzo giorno di borsa aperta successivo alla data di iscrizione dell’atto di fusione, corrispondente quindi a venerdì 11 gennaio 2008, giorno nel quale è stata fissata la ‘Data di Efficacia della Fusione’ . Ne consegue l’estinzione di I.NET e l’annullamento delle azioni di I.NET attualmente in circolazione.
Le azioni I.NET saranno di conseguenza concambiate con azioni di nuova emissione di BT Italia; il rapporto di cambio, informa il comunicato finanziario, «è di n. 6 azioni ordinarie BT Italia del valore nominale di Euro 1 per ciascuna azione I.NET del valore nominale di Euro 1, senza alcun conguaglio in denaro. Le azioni ordinarie I.NET che risulteranno, alla Data di Efficacia della Fusione, di proprietà della stessa I.NET saranno annullate senza concambio». Con effetto a partire dalla Data di Efficacia della Fusione, BT Italia S.p.A. aumenterà il proprio capitale sociale di 24.332.988 euro grazie all’emissione di altrettante azioni nominali da un euro ciascuna al servizio del concambio di fusione.
Secondo quanto riportato dal portale SoldiOnline.it, le conseguenze per gli attuali azionisti I.NET non sono sottovalutare. Sulla base di quanto dichiarato nel comunicato finanziario, quest’ultimi avranno a disposizione due alternative: diventare soci di BT Italia mantenendo lo status di azionista di I.NET fino alla Data di Efficacia della Fusione oppure vendere i titoli sul mercato in queste ultime ore di quotazione. «Scaduta la possibilità di poter usufruire del diritto di recesso, i soci dovranno accontentarsi di liquidare le azioni al valore di mercato, che al momento si aggira intorno ai 50 euro. Per questa alternativa la tempistica è piuttosto stringente, considerando che il 10 gennaio sarà l’ultimo giorno di quotazione di I.NET. Poi si passerà automaticamente a BT Italia».