NGI e Fastweb accusate di favoreggiamento? No, semmai tutto il contrario. L’AIIP cioè l’Associazione Italiana Internet Provider scende in campo a difendere a spada tratta i due provider italiani da alcuni giorni nell’occhio del ciclone dopo che la Procura di Cagliari gli ha iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di favoreggiamento per non aver inibito l’accesso al portale pirata Btjunkie, come invece richiesto da tempo dalle autorità.
L’AIIP in un breve comunicato stampa evidenzia tutta l’insofferenza per un procedimento a suo giudizio completamente senza senso. Dichiara infatti l’Associazione Italiana Internet Provider:
AIIP respinge l’accusa diffamatoria che le aziende che offrono servizi di telecomunicazioni favoriscano in alcun modo l’illegalità, quando ne sono invece fortemente danneggiate a causa della alterazione dei profili medi di traffico.
L’AIIP in particolare cita il caso di NGI, suo associato, che avrebbe da subito accolto la richiesta delle autorità andando a bloccare due domini e tre indirizzi IP. L’Associazione Italiana Internet Provider si chiede dunque in cosa consista davvero il reato e attende dunque le carte ufficiali dell’inchiesta per valutare attentamente il caso e capire dove sia davvero il problema.
Inoltre l’AIIP sottolinea che, come indicato nel corso della Consultazione Pubblica sulla tutela del Diritto di Autore sulle reti di comunicazione elettronica, i diritti d’autore vadano si difesi, ma con regole eque e ragionevoli.
È essenziale garantire la tutela del diritto di autore contemperandola con il diritto di accesso ai contenuti digitali a condizioni eque e ragionevoli che consentano di remunerare gli effettivi titolari dei diritti fruiti