La Symantec alza nuovamente l’allarme rosso sulla questione Bugbear. Fino ai giorni scorsi il virus aveva infettato migliaia di computer creando vere e proprie devastazioni in Italia. Bugbear si era però guadagnato l’appellativo di virus dei neofiti, in quanto la manifestazione è la solita, i mezzi i soliti, eppure i danni sono arrivati puntualmente.
Ma valutare il virus in tal modo implica una certa sottovalutazione: è notizia delle ultime ore, infatti, che il virus abbia una sorta di intelligenza interna in grado di riconoscere l’entità finanziaria o meno dei lavori compiuti sulla macchina infettata. Nel caso in cui la macchina ospiti lavori di questo tipo, i dati raccolti (indirizzi mail, password, caratteri digitati a tastiera) potrebbero essere inviati a 10 indirizzi mail già identificati, in grado potenzialmente di utilizzare quei dati per fini distruttivi.
Già nei giorni passati le banche erano state allertate, ma oggi la conferma arriva corredata di dimostrazione. E mette paura. Gli istituti finanziari dovranno (oltre al dotarsi di antivirus aggiornato) controllare immediatamente la posta in partenza, per valutare se il virus abbia già inviato dati ad uno dei seguenti indirizzi: ifrbr@canada.com, sdorad@juno.com,
fbnfgh@email.ro, eruir@hotpop.com, ersdes@truthmail.com,
eofb2@blazemail.com, ioter5@yook.de, iuery@myrealbox.com,
jkfhw@wildemail.com, ds2iahf@kukamail.com