Era una sera del 4 febbraio 2004 quando l’allora diciannovenne Mark Zuckerberg, dopo alcuni mesi di lavoro, diede il via al sito “thefacebook.com“. Neppure un decennio dopo, la sua creatura è il social network più grande del mondo e lui il miliardario più giovane della storia moderna.
Quasi seicento milioni di utenti, 70 lingue parlate, otto iscritti al secondo, un valore teorico di 50 miliardi di dollari: Facebook è una delle parabole più incredibili del mondo della Silicon Valley, talmente eccezionale che il cinema ha già raccontato la sua storia in una pellicola fortemente candidata agli Oscar.
Quel sito, pensato solo per mettere in relazione gli studenti dei college americani, è diventato presto un nuovo standard delle nostre amicizie, la piazza virtuale dove ci incontriamo, facciamo conoscenza, chiacchiariamo, discutiamo, ci informiamo, ci diamo appuntamento.
Facebook è l’equivalente di quelle scatole preziose in cui una volta si mettevano cartoline, appunti, biglietti dei concerti, messaggi. Solo che ora lo condividiamo con centinaia (quando non migliaia) di amici.
Insomma, per dirla con Cocteau: “Il successo è un malinteso”. Facebook è andato molto oltre le iniziali intenzioni del suo creatore, il quale però è stato all’altezza delle situazioni in cui si è trovato, tanto che il film di Fincher può essere letto anche coma un manuale di sopravvivenza in caso vi venisse un’idea geniale.
Accusato di violare la privacy dei suoi utenti, di aver rubato l’idea a vecchi compagni di università, Zuckerberg sta risalendo la china attraverso una manovra a tenaglia: da una parte, mostrando maggiore attenzione alla questione dei dati sensibili, dall’altro, distinguendosi per attività filantropiche e giocando col suo personaggio sui mass media.
Il risultato? La sua popolarità, così come quella di Facebook, non è mai stata tanto alta. Ma cosa riserveranno i prossimi anni a Big F?
Intanto, può essere utile riguardare la Timeline di Facebook, per renderci conto dei passi compiuti scorrendo a ritroso tutte le novità, i traguardi, i passi falsi di una società comunque molto giovane.
Probabilmente, il 2011 sarà l’anno del primo miliardo di utenti, così come sarà l’anno della quotazione in Borsa. Due eventi che cambieranno molto questo sito.
Se avete dei ricordi sul vostro primo ingresso su Facebook, potete twittarli includendo l’hashtag internazionale #Facebookmemory, e naturalmente lo spazio dei commenti è tutto vostro.