Era il 12 Aprile 1994 in Arizona quando Laurence Canter e Martha Siegel ponevano la prima pietra di quello che in seguito sarebbe stato definito dispregiativamente ‘Spam’. Fu come (secondo una fortunata metafora del giornalista Sharael Feist) «aprire un vaso di Pandora»: a distanza di anni lo spam è diventato una vera e propria piaga che ad oggi occupa il 50% delle caselle di posta elettronica e non trova soluzioni efficaci né a livello tecnologico né a livello legislativo.
Tutto iniziò con un codice Perl con il quale Canter da il via al nuovo sistema di marketing, accompagnato in ciò dalla sua compagna di vita Martha. La novità si rileva una autentica miniera d’oro per la coppia che a distanza di poco tempo si ritrova a ricoprire il ruolo del Guru firmando il libro “How to Make a Fortune on the Internet Superhighway” (“Come fare una fortuna sull’autostrada Internet”). Pochi sanno che il divorzio è arrivato a 2 anni di distanza e Martha Siegel è passata a miglior vita 6 anni dopo il libro.
Il primo spam, praticato tramite newsgroup Usenet, riscosse subito le antipatie delle vittime. A distanza di anni Canter non rinnega il proprio passato e soprattutto prende le distanze dall’attuale spam praticato via mail. La sostanza, pur se sotto diversa forma, però non cambia: dopo 10 primavere, secondo le stime degli analisti Basex, il danno globale annuale provocato dallo spam ammonta a 20 miliardi di dollari.
Come a festeggiarne adeguatamente il decimo anniversario, il Maryland ha organizzato una festa particolare per tutti gli spammer: una nuova legge appena approvata rinforza le misure imposte dalla Can-Spam statunitense prevedendo pene detentive tra i 3 ed i 10 anni, sanzioni pecuniarie tra i 5.000 e i 25.000 dollari e ulteriori limitazioni della libertà personale.