La Can Spam (Controlling the Assault of Non-Solicited Pornography and Marketing Act) è finalmente realtà e la firma del Presidente Bush la rende fattiva dal 1° Gennaio tra cori di giubilo e voci di protesta. Seguendo l’esempio di altri Stati federali, gli USA hanno dunque nella legislazione una norma in grado di regolamentare l’invio di messaggi mail, prevedendo in tal ambito dure sanzioni in grado di limitare l’invio di pubblicità non desiderata.
La nuova legge, seguendo le indicazioni tracciate da più parti nel dibattito statunitense, segue una linea molto rigida prevedendo cospicue sanzioni pecuniarie fino alla detenzione (fino ad un massimo di 5 anni) per chi invia materiale illecito. I poteri di controllo saranno affidati alla Federal Trade Commission, la quale potrà anche decidere se istituire un registro di utenti che non desiderano ricevere mail pubblicitarie.
La legge non obbliga ad inserire nelle mail un link per la cancellazione dalla lista, ma si ritiene sufficiente un “qualunque mezzo internet” atto allo scopo. Facile dunque prevedere pagine di cancellazione infestate di banner e pop-up. Nessuna mail dovrà essere segnalata prima dell’invio, se non quelle aventi espliciti contenuti sessuali. Vengono così scavalcate le legislazioni nazionali che prevedevano la sigla “ADV:” per indicare le mail contenenti pubblicità.
È stata altresì inibita la possibilità di ricorrere singolarmente contro lo spam: in tal modo le offensive legali avranno maggior forza e nel contempo viene garantito un ordine logico che non vada ad annacquare nella confusione gli eventuali procedimenti giudiziari. Ignorati dalla norma, infine, i messaggi di matrice politica, religiosa o non profit.
Negli USA non mancano però le voci di protesta contro la Can Spam. Secondo alcuni il nome “Can Spam” sarebbe adeguato in quanto, appunto, permetterebbe lo spam rendendolo legalmente lecito: infatti, denunciano gli attivisti anti-spam, a rigor di norma solo le mail fraudolente costituirebbero reato mentre la parte restante della massa denominata “spam” sarebbe così indirettamente legalizzata. Lo stesso presidente della Federal Trade Commission, Tim Muris, sostiene che la legge creerà nel tempo più danni che benefici, andando a vanificare tutti gli sforzi compiuti dalla FTC nel tempo contro il dilagare delle mail spazzatura.