Senza danni e senza clamore, ma una nuova barriera è stata abbattuta: i virus informatici viaggiano anche sul telefono e possono colpire i cosiddetti “smart phone”, strumenti a metà tra il normale telefono cellulare ed i PDA (Personal Digital Assistance). La notizia arriva dai laboratori antivirus Kaspersky.
Il target colpito, insomma, è praticamente trascurabile e gli intenti stessi del worm non sembrano essere particolarmente maligni. È questo l’aspetto importante della vicenda: il worm potrebbe essere arrivato alle case antivirus inviato direttamente dal creatore, il quale non avrebbe in tal caso dunque creato il tutto a fini fraudolenti ma bensì semplicemente per dimostrare la possibilità del tutto.
L’autore ha firmato il tutto con lo pseudonimo “Vallez”, nick legato ad un gruppo di virus writer già noto per precedenti quali “Cap”, “Donut”, “Rugrat” (quest’ultimo è il primo worm a 64bit). Il worm colpisce il sistema operativo Symbian OS, usato nella maggior parte dei terminali Nokia, e si espande cercando altri terminali, autoinviandovisi attraverso Bluetooth ed avviandosi ad ogni accensione del telefonino.
Vincent Gullotto, vice presidente Network Associates, sottolinea la natura non maligna del worm evidenziando come, attraverso alcuni particolari, è possibile risalire alle motivazioni che hanno portato allo sviluppo del worm. Gullotto parla esplicitamente di “proof-of-concept“, una filosofia che porta il gruppo di virus writer a dimostrare una ricerca di alto livello, portando a confini sempre più avanzati la battaglia contro il muro delle aziende antivirus.