Al momento dell’apertura, l’App Store possedeva un catalogo di ben 552 applicazioni di cui il 24% era gratuitamente scaricabile. Stando a una ricerca condotta da Pinch Media, ora la situazione è parecchio diversa: c’è più software ma è per lo più a pagamento.
Su una disponibilità di 798 applicativi, la percentuale di quelli “free” sarebbe scesa al 20.2%. Ed è degno di menzione il fatto che il prezzo più polare di distruzione per ogni software si sia stabilizzato su 0.99?. Le applicazioni vendute a questo prezzo ammonterebbero a 188, il doppio rispetto al momento del debutto, pochi giorni fa.
Subito dopo i 99 centesimi, l’altro scaglione più diffuso è quello dei programmi da 9.99?, che rappresenta il 12% del totale (96 applicazioni).
Sembra dunque che il mercato si stia indirizzando verso applicazioni leggere ed economiche (piuttosto che corpose e costose), allineate con i prezzi dell’offerta musicale in iTunes Store, raramente superiori ai 0,99?.