Le app di dating, ovvero le app per cercare la propria anima gemella sono ormai diffusissime. Tinder è quella più usata e conosciuta. Ma hanno un problema, se così possiamo chimarlo. Servono a cercare la propria anima gemella spesso per una notte. In un paese come il Giappone, in forte calo demografico da almeno dieci anni e con una media 1,2 figli per famiglia, c’è bisogno di altro. E questo altro è una app dating con uno spirito diverso, sostenuta dal Governo di Tokyo.
L’app per trovare l’anima gemella
Secondo uno dei quotidiani più importante, l’Asahi Shimbun, l’app gestita da una società privata, ma su mandato governativo, arriverà entro l’estate e sarà piuttosto diversa dalle solite app per appuntamenti. Per partecipare al programma, sarà necessario presentare un documento d’identità con foto e una prova di reddito. In aggiunta, verranno poste 15 domande per conoscere meglio il background, esperienze lavorative e titolo di studio. Addirittura ci sarà un colloquio individuale con un operatore per approfondire la propria motivazione. E da ultimo verrà firmata una dichiarazione in cui si attesta che si è alla ricerca di una relazione stabile e non di una compagnia occasionale.
Sono subito scattate le polemiche, visto che dover dichiarare il reddito metterebbe in “seconda fascia” le persone meno abbienti. A questo proposito la governatrice di Tokyo Yuriko Koike ha motivato questa necessità dicendo che servirà per abbinare al meglio le coppie. Funzionerà? Il problema demografico è davvero qualcosa di molto sentito in Giappone, con un popolazione sempre più vecchia e con sempre meno figli. Un approccio così rigoroso e pragmatico favorirà la nascita di nuove coppie?