Mai come in questi anni si avverte un forte cambiamento nella nostra società, sarebbe banale parlare di globalizzazione, così come di modernizzazione o di era tecnologica. Sarebbe meno banale invece parlare della Rete del futuro, o meglio delle reti del futuro.
È plausibile pensare che nella Rete di domani tutto debba evolversi, non solo a livello di servizi e contenuti, ma soprattutto a livello di architettura e di gestione della rete stessa.
In questi mesi, dopo che l’era 2.0 sembra definitivamente aver segnato il cammino del web, molte aziende, soprattutto tra le più grandi, stanno pensando a come “allargare” e “migliorare” la Rete attuale. Se, un domani, le nostre comunicazioni utilizzeranno la Rete come unico canale di trasmissione, già da ora bisogna pensare ad un’evoluzione tecnologica che consenta di “soddisfare” le necessità future, creando qualcosa che sia scalabile, che possa cioè continuamente modificare la propria struttura e le proprie prestazioni.
Il discorso appare forse troppo astratto, proviamo a renderlo più concreto. Lo sviluppo tecnologico passa ora nelle mani di chi gestisce le reti, le connessioni e i datacenter, per un semplice motivo: qualsiasi dispositivo tecnologico, nel futuro, dovrà potersi collegare in rete e dialogare con altri dispositivi. Tutto ciò porta ad un’evoluzione forzata della rete Internet e delle connessioni, e i protagonisti del cambiamento sono aziende come Cisco, che appunto sembra stia pensando a nuovi modi di progettare le reti e di creare i datacenter, i “templi” della connettività.
L’azienda di John Chambers non sta pensando a nuovi modi per costruire i datacenter, sta pensando di rivoluzionare il modo di costruire le reti, come ha recentemente dichiarato. Cosa intenda esattamente lo sapremo solo nei prossimi mesi, si può però avere un assaggio leggendo notizie recenti, rendendosi conto che il futuro è la gestione dei contenuti, e questa dipende fortemente dalle tecnologie di rete utilizzate.
L’organizzazione e la distribuzione dei contenuti è sempre più un punto cruciale per la rete, tanto che, attualmente, anche colossi come Apple devono affidarsi a chi ha sufficienti server e banda per gestirli, come Google.
La stessa Microsoft ha intuito che modificare la gestione della rete è un passo obbligato per far sopravvivere il web di domani, e “mantenerne” le esigenze, per questo sta pensando ad un proprio CDN, un Content Delivery Network, reti studiate appositamente per la distribuzione ottimale di contenuti su larga scala.