38.5 milioni di euro. A tanto ammonta l’investimento che il Governo e la Regione Campania hanno concordato con due scopi dichiarati ben precisi: favorire l’innovazione e ridurre il cosiddetto “digital divide”. Gli investimenti saranno suddivisi con le seguenti modalità:
- Centri di accesso pubblico a servizi digitali avanzati: 9.830.000
- Rete dei medici di medicina generale: 9.190.000
- Distretti digitali a supporto della filiera produttiva del tessile abbigliamento nel Mezzogiorno: 11.120.000
- Centri Servizio Territoriali per l’e-government nei piccoli e medi comuni: 8.400.000
Le specifiche dell’investimento sono indicate nel comunicato diffuso dal Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie: gli obiettivi specifici dichiarati sono due: «diffondere l’ICT nella pubblica amministrazione, nella sanità, nei sistemi produttivi» e «l’alfabetizzazione informatica dei cittadini».
Il documento diffuso dal ministero indica come l’investimento statale ammonti a 21.5 milioni, mentre i restanti 17 milioni giungono dalla Regione. Il progetto dovrebbe convertirsi a livello esecutivo nella realizzazione di «centri di accesso pubblico a servizi digitali avanzati, una rete di medici di medicina generale, distretti digitali a supporto della filiera produttiva del tessile nel Mezzogiorno e Centri Servizio Territoriali per l’e-Government nei piccoli e medi comuni».
Ulteriori interventi contro il digital divide potrebbero giungere dal progetto Infratel Italia che ambisce a portare la banda larga ove i piani di investimenti Telecom abbiano negato tale possibilità. Il progetto è parte del più ampio “Sviluppo Italia”, è operativo solo da pochi giorni, ma le promesse meritano fin da subito ampio rispetto (soprattutto per i 150 milioni di euro già messi sul tavolo delle trattative).