Una full immersione lunga cinque giorni nell’innovazione e nella creatività, con gli interventi di 350 speaker in programma per oltre 400 ore di contenuti. La seconda edizione dell’avventura italiana di Campus Party ha aperto i battenti oggi nel quartiere fieristico di Rho, alle porte di Milano. Da qui al 22 luglio sarà un incontro-scontro di idee e progetti, un fiorire di relazioni.
Campus Party parla di futuro e guarda in là nel suo slancio rivolto al domani, ma al tempo stesso incarna un omaggio al presente e alla tradizione del passato: basta mettere piede nell’area Experience per trovarsi in contatto con pezzi da collezione della storia videoludica, fianco a fianco alle più recenti soluzioni di realtà virtuale. Tutto ovviamente free-to-play, nel nome del divertimento e dell’intrattenimento.
Dai palchi dell’Arena si parlerà delle dinamiche che regolano l’articolato universo dell’editoria, di programmazione, di come fare impresa, del modo in cui sta cambiando il contesto urbano con l’avvento delle tecnologie legate alle smart city, di Big Data, di blockchain, di criptovalute, di droni, di arte e di molto altro ancora.
Il taglio del nastro che inaugura CPIT2 dà il via a un appuntamento unico per tipologia e concezione. Fulcro attorno al quale ruota ogni attività di Campus Party è per definizione la sua community, qui raccolta nel Village, un’enorme distesa di tende da campeggio che per cinque giorni diventa la casa di migliaia di ragazzi. A loro non spetta il ruolo di pubblico spettatore, ma quello di protagonista principale di un evento in cui le modalità di interazione con il mondo delle imprese e delle istituzioni sono caratterizzate da una forma virtuosa di reciproca contaminazione, di “reverse mentoring” per prendere in prestito un termine utilizzato più volte in occasione della conferenza di presentazione in Regione Lombardia.
Per Carlo Cozza, numero uno di Campus Party nel mondo, l’ambizione è quella di riscrivere il codice sorgente dell’Italia. Si lavorerà per questo, e non solo, da qui a domenica.