Campus Party: Rob Spence e il suo occhio hi-tech

Nella cornice del Campus Party abbiamo incontrato Rob Spence, ideatore del progetto Eyeborg e filmmaker che ha sostituito un occhio con una videocamera.
Campus Party: Rob Spence e il suo occhio hi-tech
Nella cornice del Campus Party abbiamo incontrato Rob Spence, ideatore del progetto Eyeborg e filmmaker che ha sostituito un occhio con una videocamera.

Da bambino Rob Spence ha subito un incidente che gli è costato l’uso di uno dei due occhi, ma ci scherza su: “dopo essere stato sottoposto a diverse operazioni, a 32 anni, ha iniziato a diventare bianco come quello del cattivo in Casino Royale”. Oggi è da molti definito un uomo cyborg. Lo abbiamo incontrato nella cornice del Campus Party, per capire la natura e l’utilità del suo impianto oculare.

Rob racconta di essere sempre stato ossessionato da Bionic Man e dalle sue abilità, ancor prima di diventare filmmaker e documentarista. Quando si è trovato a dover affrontare la rimozione dell’organo, il protagonista della serie è divenuto una fonte di ispirazione: dapprima ha interpellato un amico al lavoro in Nokia per capire se una delle videocamere dal gruppo potesse essere integrata nel suo nuovo occhio artificiale, poi ha trovato un partner per la realizzazione in John Polansky di RF-LINKS, arrivando così alla progettazione della sua videocamera wireless, la più piccola al mondo.

Solitamente, quando chiedi un favore a un ingegnere, ti risponde con poco entusiasmo, ma la prospettiva di costruire un occhio-videocamera sembra uscire da un episodio di Star Trek. È il fascino della cultura pop, un progetto un po’ strano e nerd. Così John ha deciso di aiutarmi.

Rob Spence, The Eyeborg Project

Rob Spence, The Eyeborg Project

L’occhio bionico è costituito da due parti: una che rimane fissa all’interno della cavità orbitaria e l’altra intercambiabile, a seconda delle specifiche necessità. È questa seconda componente a ospitare la videocamera, alla quale il filmmaker ricorre per la realizzazione di alcuni dei suoi progetti.

Rob Spence, The Eyeborg Project

Rob Spence, The Eyeborg Project

Quando a Campus Party abbiamo chiesto a Rob Spence se la sua scelta va interpretata come un esperimento di natura personale e limitato alla propria sfera privata oppure come un primo esempio di quello che potrà essere un giorno il ricorso degli impianti hi-tech sull’essere umano, la sua risposta è stata chiara: entrambe le cose.

Ho scelto di utilizzare un occhio-videocamera come pratica sperimentale in qualità di filmmaker, ma al tempo stesso collaboro con un optometrista polacco alla ricerca di soluzioni innovative: è stato il primo a prendere in considerazione l’uso di un occhio stampato in 3D.

L’occhio artificiale di Rob è in grado di registrare un flusso ininterrotto di immagini, salvandolo su una memoria, ma non ha alcun tipo di connessione con il cervello. In altre parole svolge il ruolo di videocamera, ma non sostituisce la sua controparte organica nel supporto all’apparato visivo. Si tratta in ogni caso di una prospettiva da non escludere a priori per il futuro, grazie alla ricerca condotta nell’ambito dell’ingegneria biomedica.

Si sta lavorando sull’interfaccia tra macchina e cervello. In questo contesto, la ricerca si concentra sulla riabilitazione della vista per le persone non vedenti. Ci sono progetti molto promettenti che mirano a decodificare i segnali elettrici nel cervello per trasformarli in informazioni visive.

A tal proposito, Spence fa riferimento a un’ambiziosa iniziativa messa in campo da Elon Musk, lo sviluppo di un laccio neurale in grado di consentire la comunicazione diretta tra il cervello e un’interfaccia esterna, artificiale, un po’ alla Black Mirror. Uno scenario affascinante, ma che solleva legittime questioni e qualche giustificato timore, anche a livello di privacy.

Rob Spence, The Eyeborg Project

Rob Spence, The Eyeborg Project

Rob non è l’unico a credere in questa visione: ad Austin (Texas) viene organizzato ogni anno il BodyHacking Con un meeting dalla durata di tre giorni dove si discute di potenziamento dell’essere imano, biohacking e transumanesimo.

https://www.facebook.com/BDYHAX/videos/1809634415942370/

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