A due mesi dal tanto discusso Can-Spam Act (Controlling the Assault of Non-Solicited Pornography and Marketing Act), arriva il primo test per la giustizia USA.
La prima denuncia per spam arriva dall’Internet Service Provider Hypertouch e colpisce i responsabili del sito BobVila.com. La richiesta è di 100 dollari (il massimo previsto dalla normativa approvata nel 2003) per ognuna delle circa 100 mail irregolari inviate dopo il 1° Gennaio 2004, data di entrata in vigore della nuova legge. Le e-mail violavano lo Can-Spam Act per alcune anomalie nelle intestazioni (header) dei messaggi. Tali anomalie strutturali sono usate per celare il mittente della mail, tipico esempio della canonica mail-spam: pubblicità non richiesta, indesiderata e per quale risulta impossibile l’identificazione dell’autore.
Mittente dei messaggi è risultata essere la BlueStream Media, ora coinvolta nella causa. Un rappresentante dell’azienda ha già respinto i capi di imputazione: «Le accuse sono false, e proveremo l’errore. Siamo completamente in regola con la Can-Spam». La controparte Hypertouch, per voce del suo legale, forza la mano sul caso: «Noi pensiamo che la Can-Spam sia una licenza a favore dello spam con una minima protezione per gli utenti, ma intendiamo avvalerci di questa piccola protezione per punire qualche incorreggibile spammer».
Il sito sotto accusa ha rilasciato una nota con la quale si sottolinea lo shock conseguente alla denuncia e si assicura che «verrà mostrata la completa buona fede ed il rispetto delle leggi esistenti».