Sebbene sempre attento alle ultime novità in termini di tecnologie legate ad Internet, il Canada fa registrare un significativo passo indietro nella distribuzione della connettività ai propri cittadini: dal mese di marzo i piani tariffari proposti dai vari provider prevederanno un tetto massimo mensile quantificabile in 25 GB. Il ritorno al pagamento basato sul traffico, la cosa è chiara, è un ritorno al Medioevo della rete poiché nega agli utenti la libertà delle flat per consegnare agli ISP maggiori opportunità di lucro ed all’industria televisiva maggiori tutele nei confronti dei nuovi attori della rivoluzione digitale.
Ogni Byte in eccesso verrà tariffato e addebitato in bolletta agli utenti da parte degli ISP ad un costo di 1,90 dollari per GB. A giovarne saranno certamente i provider, i cui proventi subiranno con ogni probabilità un’improvvisa impennata dovuta al repentino cambiamento cui in pochi riusciranno ad abituarsi nell’immediato ai nuovi limiti. L’altro lato della medaglia svela però chiari svantaggi per tutte le altre parti in gioco: per gli utenti, vittime impotenti della decisione della Canadian Radio-television and Telecommunications Commission (CRTC), l’ente che regola le comunicazioni canadesi, come per le aziende che fanno del web un importante fattore nel proprio business.
Avere a disposizione soli 25 GB al mese significa infatti dover rinunciare a tutta una serie di componenti che costituiscono una buona fetta dell’esperienza web. A pochi mesi dall’annuncio del lancio di una versione di Netflix dedicata agli utenti canadesi, ad esempio, questi ultimi si vedono privati di un’importante possibilità di rivoluzionare il mondo dell’intrattenimento domestico a causa dell’eccessivo consumo di banda da parte dei video trasmessi in streaming. Ma non solo: sempre meno utenti canadesi si affacceranno al mondo di YouTube caricando i propri video per salvaguardare la banda a propria disposizione, così come risulterebbe impossibile effettuare il download di file di grosse dimensioni (giochi, sistemi operativi, applicazioni), utilizzare la rete come canale di videocomunicazione (ed in tal senso l’utenza Skype canadese subirà con molta probabilità un sensibile calo), fruire di servizi cloud e via dicendo.
Il traffico di dati assume in quest’ottica un valore ancora più importante, con utenti pronti al risparmio di preziosissimi MegaByte pur di garantirsi l’accesso alla rete nei momenti di necessità senza costi aggiuntivi. Le conseguenze di tale decisione si ripercuoteranno tanto sui cittadini quanto sulle attività economiche dell’intero Paese, al punto che il ministro dell’industria Stephen Harper ha invitato la CRTC a rivedere la propria posizione: se la CRTC non tornerà sui suoi passi in autonomia, la cosa sarà forzata dall’alto. Il Medioevo della Rete del resto può, e deve, essere rigettato.